Tempi duri per Kanye West: dopo un paio di uscite particolarmente infelici, molti si stanno rivoltando contro di lui
Kanye West è un personaggio che ormai fa discutere da parecchi anni. Da quando umiliò Taylor Swift su MTV al suo scioccante sostegno a Donald Trump e alla sua corsa alla Casa Bianca, il rapper di Chicago è da almeno una decina di anni, se non da prima, uno dei personaggi più controversi e divisivi della musica.
Eppure, nonostante tutte le polemiche, finora è sempre riuscito a mantenere un alto livello di popolarità e a non farsi sfuggire la propria fama, giocando anche sulla sua stessa nomea come figura discutibile. Finora, c’è riuscito. Ma sembra che le cose potrebbero cambiare, perché stavolta pare che ye si sia spinto troppo oltre.
Parliamo ovviamente delle recenti dichiarazioni in chiave antisemita, affidate alla rete quasi con casualità e com’è prevedibile accolte con estremo dissenso. A questo aggiungiamo la sua esibizione di una maglietta con scritto “White Lives Matter” e parole molto poco condivisibili su ciò che è accaduto a George Floyd nel 2020.
Risultato: ora in molti stanno tagliando i ponti con lui, a cominciare da Adidas. Questo lunedì l’azienda ha infatti annunciato l’immediata cessazione della sua partnership con il rapper; così facendo, secondo Forbes, ha anche tolto a ye lo status di miliardario, facendogli mancare una fetta di 1,5 miliardi corrispondente all’accordo tra lui e Adidas.
Così, tanto per cominciare, ye non è più miliardario ma “solo” milionario, potendo contare ora su un patrimonio di 400 milioni di dollari derivante dalle royaties della sua musica. Ma è solo l’inizio. In seguito alle polemiche i cestisti Jaylen Brown e Aaron Donald hanno lasciato la sua agenzia sportiva, Donda Sports.
Kanye è stato abbandonato dai suoi avvocati, tra i quali anche Camille Vasquez, che non è nientemeno che l’avvocata che ha difeso Johnny Depp nel processo contro Amber Heard. Poi Vogue, che ha ospitato West a più riprese sulle sue pagine in passato, ha annunciato di non voler avere più niente a che fare con lui.
La sua statua di cera è stata rimossa dal celebre museo di Madame Tussauds a Londra, e nel frattempo il rapper ha cessato la sua collaborazione anche con altre importanti firme di moda come The Gap e Foot Locker, oltre che con il gigante bancario americano JP Morgan Chase e con la storica casa discografica Def Jam, fondata da Rick Rubin e tra i colossi dell’hip-hop americano.
Le polemiche hanno sollevato una domanda: la musica di Kanye dovrebbe rimanere in streaming? Secondo Daniel Ek, CEO di Spotify, le sue canzoni non violano le norme della piattaforma, ma c’è da ricordare che in passato Spotify ha anche garantito uno spazio al podcast complottista di Joe Rogan. Per ora, si può ancora ascoltare.
Sempre più celebrità attaccano ye, su tutti i fronti. Eric André ha detto: “Davvero vi piace la sua musica più della vostra etica e morale? Davvero siete così apatici?” e ha chiesto a chi non è d’accordo con lui di smettere di seguirlo. Gene Simmons dei Kiss ha detto: “Se c’è una medicina, con rispetto chiedo al gentiluomo di prenderla”.
Ciliegina sulla torta: Kanye è stato bloccato e censurato sia su Meta che su Twitter, e per tutta risposta ha deciso di acquistare il social di destra Parler. La situazione si fa sempre più pesante: quanto riuscirà l’artista a portare avanti questa sua crociata nel nome della sua eccezionalità, prima di venire abbandonato da tutti?
Fonti: NME, Forbes
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