Non fate arrabbiare Bjork
Il successo, come si sa, ha un prezzo. Ed è un prezzo che conosce bene Bjork, una delle cantanti più famose del mondo nonché forse l’artista proveniente dall’Islanda in assoluto più celebre. Negli ultimi anni si è fatta sempre più schiva, rifuggendo la notorietà e dedicandosi a lavori discografici criptici ed ostici.
Negli anni ’90 era diverso: diventata famosissima dopo la pubblicazione dei suoi primi due album, Debut (1993) e Post (1995), la cantante era al centro dell’attenzione non solo per via della sua particolare nazionalità, ma anche in quanto artista di punta della scena trip-hop elettronica internazionale ed in virtù, neanche a dirlo, della sua straordinaria voce.
Cosa che le aveva attirato le attenzioni di numerosi giornalisti e fotografi, nonché di paparazzi veri e propri, sempre ansiosi di seguirla in giro per il mondo e di catturare le immagini di questa icona così glam, esotica e seducente. Una crescente ossessione che è giunta ad un punto di rottura.
Ed è accaduto nel 1996, quando la cantante si stava recando in Thailandia. Già ai tempi non era particolarmente entusiasta di parlare con i giornalisti, e al suo arrivo a Bangkok aveva richiesto specificamente che non ci fossero reporter ad attenderla e di lasciarla in pace fino alla conferenza stampa prevista.
Risultato: appena scesa dall’aereo s’è ritrovata letteralmente circondata dai paparazzi. Infastidita dalla situazione (come è comprensibile) ha cercato di evitarli e di fuggire via. Ma una reporter televisiva, Julie Kaufman, ha deciso inopportunamente di prendere di mira il figlio di dieci anni della cantante, Sindri, gridandogli: “Benvenuto a Bangkok!”
A quel punto, Bjork non ci ha visto più ed ha reagito come nessuno (forse) poteva prevedere: ha afferrato la Kaufman e con una brutalità insospettabile l’ha trascinata a terra e ha iniziato a sbatterle la faccia contro il cemento. Non si conosce l’entità dei danni fisici, ma di certo il comportamento non è passato inosservato.
In seguito Bjork si è scusata e la reporter ha deciso di non denunciarla, come avrebbe con ogni probabilità potuto fare. Fun fact: in seguito alla Kaufman è stato offerto un ruolo in una pubblicità di lacca per capelli, il cui slogan doveva essere “forte abbastanza da resistere alla furia di Bjork“. Ma ha rifiutato.
Fonte: Salon