The Beatles: le 10 canzoni peggiori [ASCOLTA]

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Tutti sono buoni a parlare delle canzoni dei Beatles belle: lo sono quasi tutte. Ma se dovessimo indicare quelle che proprio non gli sono riuscite? Facciamo un tentativo

Ebbene sì: anche i Beatles hanno fatto canzoni “brutte”. Brutte, si intende, per il loro standard. In una discografia colma di capolavori ed esperimenti come la loro è in effetti un’impresa andare alla ricerca dei brani meglio riusciti, di quelli che proprio si fa fatica ad ascoltare perché noiosi, banali oppure invecchiati molto male.

Ma è proprio in questo che ci buttiamo oggi: ci sono almeno dieci canzoni dei Beatles che si possono considerare tra le “peggiori”, magari persino all’interno dei loro album capolavori assoluti? Secondo noi sì: date uno sguardo (e una ascoltata) ai pezzi che vi abbiamo elencato in questa lista.

10. Boys, 1963

Cominciamo con una delle tante cover registrate dalla band ad inizio carriera. Un brano reso famoso dalle Shirelles, una formazione femminile, che quando è stato poi qui cantato da Ringo ha portato in parecchi ad interrogarsi sull’orientamento sessuale della band. Non ha nulla che non va di per sé, ma diciamo che si potevano scegliere parecchie cover di gran lunga migliori da interpretare.

9. Only a Northern Song, 1969

George Harrison ha scritto tanti capolavori per il gruppo e il suo talento non si mette in dubbio. Ma ogni tanto anche lui scivolava in qualcosa di meno notevole, come questo esperimento ultra-psichedelico e trasognato di Only a Norther Song. Interessante ma iper-prodotto e un po’ gimmick, alla stregua dell’album Their Satanic Majesties Request dei Rolling Stones: un po’ troppa abbondanza di nonsense.

8. You Like Me Too Much, 1965

Un’altra composizione di George Harrison non esattamente brillante, interessante al limite sono nel refrain e fin troppo composta ad imitazione dello stile di Lennon e McCartney. Tra i brani di Help!, uno dei passaggi che di certo guardano più indietro che avanti; per fortuna sarà lo stesso Harrison, a rimediare.

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7. I Don’t Want to Spoil the Party, 1964

Un’altra canzone che di per sé non ha davvero nulla di esattamente “riprovevole”, ma rispetto a quelle che la accompagnano (specie in questo album, spesso considerato il meno riuscito dei Beatles) risulta davvero poco incisiva e memorabile. E poi parla di qualcuno che fugge da una festa per non “rovinarla” agli altri a causa della propria tristezza. OK.

6. Little Child, 1963

In quello che viene considerato uno degli album peggiori nella carriera della band, trovano posto riempitivi assolutamente dimenticabili come questo. Un rock and roll con accompagnamento di armonica che fa così: “Bambina, bambina, bambina non vuoi ballare con me? / Sono così triste e solo, per favore provaci con me”. I quattro hanno fatto ben di meglio.

5. Dizzy Miss Lizzy, 1965

Un’altra cover, in ordine tecnicamente l’ultima pubblicata dalla band fino al 1970. Un pezzo che ha davvero poco da regalare: un giro di blues banalissimo, un arrangiamento confusionario (forse voluto) e un testo che parla del nulla. Diciamo solo che a questo punto della carriera i Beatles erano molto, molto più avanti rispetto a questo genere di canzoni.

4. Run for Your Life, 1965

La canzone di chiusura di Rubber Soul è invecchiata molto male, per quanto sempre valida a livello musicale. Il testo, scritto da Lennon (come suo solito, un Jealous Guy), recita: “Meglio che corri per la tua vita, ragazzina / Nascondi la testa sotto la sabbia, ragazzina / Se ti becco con un altro uomo, è la fine”. E, nella prima strofa: “Preferirei vederti morta, ragazzina / Che insieme ad un altro uomo”. Imbarazzante.

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3. Dig It, 1969

Non è che questa canzone sia proprio mal riuscita, anzi sembra un pop blues Lennoniano anche abbastanza interessante. Diciamo però sembra perché, per colpa di Phil Spector (incaricato di compilare la prima versione di Let It Be a partire da frammenti di registrazioni) ne possiamo sentire solo una parte, di neanche un minuto e che sa molto di sala prove. Non era meglio lasciarla fuori?

2. You Know My Name (Look Up the Number), 1969

Costruito come un brano ad imitazione di un’esibizione sul palco di un club o da cabaret, questo pezzo parte in maniera umoristica fin dalle premesse. Ma non per questo si può dire riuscito: non un divertissement, non esattamente un esperimento, è più che altro una sorta di “cazzeggio”, mettiamola così. Che, in quanto tale, forse era meglio lasciare tra le rarità e non pubblicare come b-side di un singolo.

1. Revolution 9, 1968

Molti di voi già sapevano che ci sarebbe stata questa canzone in prima posizione, vero? Eppure in parecchi, tipo un Piero Scaruffi, accorrerebbero ad asserire che questa composizione di musique concrete sperimentale sullo stile di Karlheinz Stockhausen è in realtà la “migliore” canzone del quartetto, poiché la “più nobile”. Forse è così, ma quante volte siete riusciti ad ascoltarla tutta dall’inizio alla fine?

Che ne pensate, siete d’accordo con questa lista delle peggiori canzoni dei Beatles? Ne manca qualcuna, o ce n’è qualcuna che qui non dovrebbe assolutamente comparire? Fatecelo sapere su LaScimmiaSente