Una freccia capace di penetrare persino le armature più resistenti, quelle che hanno da sempre difeso Gotham dalla criminalità e dalla corruzione. Batman è morto, ucciso da Ra’s al Ghul dopo uno scontro esplosivo, spettacolare e al cardiopalma dove anche lo storico nemico dell’uomo pipistrello è deceduto. C’è però bisogno di nuovi vigilanti perché le forze di polizia non sono sufficienti ad arginare il male che, senza il suo protettore, è pronto a prendere il controllo di ogni via e vicolo della città. I Gotham Knights, saranno in grado di raccogliere l’eredità del cavaliere oscuro?
Il lungo filmato introduttivo del nuovo action di WB Games Montréal – lo studio dietro Batman: Arkham Origins – e disponibile per Playstation 5, Xbox Series X/S e PC, è aggressivo, altamente spettacolare e fondamentale per stringere il giocatore in una morsa narrativa da cui sarà difficile liberarsi. La storia che coinvolgerà i quattro membri della bat-famiglia, non rinuncia in alcun modo ai toni oscuri e violenti che hanno da sempre contraddistinto le produzioni DC, dai fumetti al cinema, fino ad arrivare, ovviamente, ai videogiochi.
Il risultato è una crime story che intrattiene dall’inizio alla fine, incalzante e ricca di mistero (anche se i più esperti potrebbero intuire in anticipo alcuni sviluppi). Un’indagine che svelerà, indizio dopo indizio, il pericoloso piano messo in atto dalla Corte dei Gufi, la grande minaccia che i quattro supereroi dovranno affrontare. Vogliamo però mettere subito le mani avanti: il villain di Gotham Knights non regge il confronto con il Joker della serie Arkham (qui la nostra recensione della serie Batman: Arkham) per genialità, crudeltà e messa in scena. D’altro canto, l’opera di WB Games (giocabile anche in cooperativa) vuole essere un racconto corale non solo dei suoi protagonisti ma anche dei loro antagonisti. È l’insieme dei nemici storici di Gotham, come Harley Quinn, Il Pinguino, invischiato come al solito in tutti i loschi traffici cittadini, la Setta delle Ombre, Mr. Freeze e Clayface a tracciare diverse linee narrative dalla cui sinergia nasce una fitta e intricata ragnatela di eventi che sono la grande forza della produzione.
I nuovi protettori di Gotham
Gotham Knights ci vede vestire i panni di una nuova generazione di super eroi, Batgirl, Nightwing, Cappuccio Rosso e Robin, ognuno con le proprie specialità che consentono approcci multipli a ogni situazione di gioco che andremo ad affrontare. Batgirl può disattivare temporaneamente le telecamere e le armi dei nemici grazie alle sue abilità di hacking mentre Cappuccio Rosso, data la sua imponenza, sarà la giusta scelta per chi ama buttarsi nella mischia.
Sarà inevitabile alla fine scegliere il giustiziere che ci piace di più e che, pad alla mano, riesce a far tirare fuori il meglio dal gameplay di Gotham Knights. Un po’ come nella realtà: i supereroi sono numerosi ma ci sarà sempre quello che in qualche modo riesce a conquistarci. All’inizio di ogni missione, presso Belfry, la torre dell’orologio di Gotham che funge da Hub Principale dove pianificare le prossime mosse, leggere i dossier sui nemici e le prove raccolte, potremo scegliere uno dei quattro eroi con cui iniziare le ronde notturne.
Il sistema di combattimento di Gotham Knights è molto simile a quello della serie Arkham seppur con alcune differenze. Sostanzialmente, il giocatore potrà alternare attacchi ravvicinati e a distanza, sia rapidi che caricati, con quest’ultimi particolarmente funzionali sia a infliggere elevati danni che a stordire o rompere la guardia del nemico, e contemporaneamente, con la pressione del tasto B (cerchio su Ps5), evitare le offensive avversarie. A tal proposito, il contrattacco non è immediato. Al suo posto troviamo, infatti, una schivata che se eseguita con il giusto tempismo, consente di rispondere con una coreografica manganellata al malcapitato di turno.
Ad arricchire il combat system del titolo, c’è anche l’importantissima barra dello slancio: questo indicatore si riempirà più o meno velocemente a seconda del numero di attacchi e schivate che riusciamo a concatenare, consentendoci di sferrare diverse mosse speciali, uniche per ciascun Cavaliere e utili a ridurre velocemente la salute nemica. Ne conseguono degli scontri frenetici, delle ignoranti azzuffate che rendono Gotham Knights molto vicino a un beat’ em up in tre dimensioni. Ritorna invece lo stealth per ripulire i tipici saloni di un night club della città, particolarmente appagante per quanto comunque i pattern di pattugliamento rimangano abbastanza prevedibili e monotoni.
Nonostante queste piccole ma ben implementate sfumature, la formula ludica del prodotto rischia di diventare, nel lungo periodo, piuttosto ripetitiva: il sistema di combattimento non presenta una profondità tale da mettere realmente alla prova l’abilità dell’utente e, al tempo stesso, i moveset dei nemici non sono particolarmente complessi da memorizzare. Questa frase ricordatela bene, perché la riprenderemo nel prossimo paragrafo.
La progressione degli eroi
Gotham Knights punta tutto su una componente ruolistica che va a incidere notevolmente sul gameplay, soprattutto dopo aver superato le primissime ore di gioco. Batgirl, Nightwing, Cappuccio Rosso e Robin, completando le missioni e uccidendo i nemici, accumuleranno esperienza per crescere di livello, punti per sbloccare le abilità dello skill three di ciascun personaggio (per citarne una, l’aumento della probabilità di danno critico) e infine materiali – reperibili anche dalle casse sparse per la mappa – da usare sul banco da lavoro nel quartier generale. Quì potremo dare vita a nuovi mantelli e armi di diversa rarità, equipaggiabili a seconda del livello del nostro alter ego virtuale, che aumentano ad esempio la forza d’attacco, la difesa e la salute.
Il processo di creazione dona all’avventura un piacevole senso di progressione: un nemico che richiedeva sette o otto colpi prima di crollare al tappeto, ora, con la nuova tolfa di Batgirl, andrà KO con la metà. In aggiunta, ogni nuova arma apporterà dei bonus passivi, come i danni elementali oppure la possibilità di ricaricare per un breve periodo la saluta di un giustiziere dopo un’esecuzione. Compresa questa importante componente del gameplay, è comunque opportuno parlare di come essa si incastra nell’equilibrio generale delle sessioni di gioco.
Gotham Knights suggerisce il livello per affrontare ogni missione della storia o incarico breve: sventare una rapina o un allarme bomba in città diventeranno ben presto il vostro pane quotidiano. Il problema è che la campagna si può concludere anche sottolivellati per via appunto di una ripetitività di fondo del combat system e dei pattern di attacco dei mob. Serviranno semplicemente diversi affondi in più e una maggiore attenzione nelle schivate ma la crescita dei protagonisti, a nostro parere ben confezionata, finisce inevitabilmente per passare in secondo piano.
La bellezza della Gotham notturna
Girare per Gotham di notte, in sella alla nostra moto, è un gran bel vedere. La città è viva, piena di crimini da risolvere, chiamate notturne dalla centrale di polizia a cui rispondere e persone da salvare. L’illuminazione complessiva è davvero convincente e ogni singolo quartiere – raggiungibile anche tramite viaggio rapido – riproduce alla perfezione i monumenti che abbiamo imparato a conoscere sin dal primo fumetto di Bob Kane e Bill Finger. In generale, la metropoli è perfetta per calare il giocatore nelle atmosfere tipiche della saga di Batman.
Avviandoci verso la fine della recensione, vogliamo giusto accennare all’annosa questione dei 30 fps di Gotham Knights. Dal punto di vista tecnico il gioco su Xbox Series X è ineccepibile. I 30 frame sono granitici e non c’è mai stato un calo che abbia inficiato la nostra esperienza. Rimane comunque il rimpianto per una modalità performance che avrebbe potuto spingere il titolo a 60 fps e che sarebbe stata una vera goduria, proprio per il tipo di combattimento che viene offerto. A due anni dal lancio delle nuove console ci si aspetta qualcosa di più ma la speranza per una patch è l’ultima a morire.
Gotham Knights: Conclusioni
Gotham Knights ci è piaciuto, ci ha divertito parecchio e ci ha trascinato in una spirale malavitosa da cui è stato difficile staccarsi. Sulla carta, la componente RPG del gioco e l’indicatore dello slancio sono meccaniche ben pensate che tuttavia collidono, nel lungo periodo, con un sistema di combattimento statico nel tempo. La modalità cooperativa permette poi di poter vivere in compagnia di un amico un’ottima avventura per tutti i fan (e non) dell’universo DC.