George R.R. Martin ha preso ispirazione per le vicende di House of the Dragon dalla vera storia di un re inglese e della sua dinastia
La lotta per il trono in House of the Dragon si sta facendo sempre più accesa e specie dopo l’ultimo episodio (se l’avete visto sapete bene di cosa stiamo parlando). Non sappiamo ancora come finirà ma mentre attendiamo l’esito delle vicende coinvolgenti la casa Targaryen e quella Hightower, nonché i vari altri contendenti, immergiamoci in questo interessante aneddoto.
George R.R. Martin, l’autore della saga e di Game of Thrones, ha preso ispirazione dalla storia reale per la costruzione di personaggi e situazioni in HOTD. E non è la prima volta: basti pensare alla Barriera in GOT, il gigantesco muro posto a nord di Westeros come difesa contro gli estranei; che, per ammissione dell’autore stesso, è ispirato al Vallo di Adriano, una fortificazione di era romana.
Qui ci spostiamo un po’ più avanti rispetto ai tempi dei romani: per la precisione agli albori del Regno d’Inghilterra, all’inizio del dodicesimo secolo, sotto il regno del sovrano Enrico I. Costui, racconta la storia, aveva qualcosa come due dozzine di figli bastardi ma solo due nati ufficialmente dalla moglie: una femmina, Matilda; e un maschio, William.
Secondo la tradizione medievale, anche in questo caso immancabilmente maschilista, William doveva essere l’erede al trono. Ma la storia decise diversamente perché, nel 1120 e all’età di 17 anni, il giovane principe tentò una traversata del Canale della Manica da ubriaco, e così anche i suoi uomini al comando della nave. Risultato: il principe annegò.
In mancanza di altri eredi maschi e con la regina morta già due anni prima, il re si risposò con Adeliza di Lovanio, la quale però non riuscì a dargli figli. Che fare? Semplice: nominare come erede la figlia femmina, Matilda. Vi ricorda qualcosa? Esatto: è proprio ciò che ha fatto Viserys nella serie con Rhaenyra, prima di sposarsi con Alicent e avere altri figli (quindi, altri potenziali eredi).
Per inciso il caso di Enrico I e di Matilda era unico tanto quanto quello dei Targaryen, poiché nel medioevo una regina poteva assurgere al ruolo di consulente, di confidente, di consigliera e persino di reggente in mancanza del marito, ma mai a quello di sovrana vera e propria, con pieni poteri.
Non è finita perché anche nella storia vera si avverò uno scenario simile a quello della serie, in un periodo detto l’Anarchia. Enrico I lottò duramente per veder riconosciuta la figlia come erede da parte di tutti i potenti del regno, facendola anche andare in sposa all’imperatore tedesco Enrico V e poi, dopo la morte di lui, al conte Geoffrey (suona qualche campanello?) di Anjou.
Nel 1133 finalmente Matilda ebbe il suo primo figlio erede e due anni dopo il re morì avvelenato dopo aver mangiato dell’anguilla. Subito dopo la morte del sovrano, la pretesa al trono di Matilda venne imemdiatamente contestata dal nipote Stefano di Blois, figlio della sorella di Enrico I, Adela, e di un conte francese.
Come finì? Male: Matilda non arrivò mai a regnare, ma s’impegnò piuttosto per consolidare la posizione del figlio. Stefano divenne re dal 1135 al 1154, ma alla sua morte fu finalmente Enrico, figlio di Matilda chiamato come il padre di lei, a salire al trono e a diventare Enrico II d’Inghilterra. Andrà così anche in House of the Dragon?
Fonte: Yahoo!
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