Dahmer: scioccanti vere prove mostrate nel documentario

Netflix ha rilasciato Conversazioni con un killer: Il caso Dahmer, nuovo documentario nel quale sono mostrate incredibili prove reali del caso

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Poche settimane dopo l’uscita di Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer, miniserie di Ryan Murphy con protagonista uno strepitoso Evan Peters (qui la nostra recensione) basata sulla vita del Cannibale di Milwaukee, Netflix ha rilasciato Conversazioni con un killer: Il caso Dahmer, documentario nel quale sono racchiusi interviste oltre che con lo stesso killer anche con figure chiave del caso, tra cui Wendy Patrickus, l’avvocato che ha rappresentato il killer dopo il suo arresto nel 1991.

Nei nastri Dahmer confessa e descrive la natura dei suoi crimini, che includevano omicidio, necrofilia e cannibalismo. Ed è incredibile pensare come la serie di Murphy, per quanto grottesca e angosciante, abbia addirittura minimizzato ciò che realmente avveniva in quell’appartamento di Milwaukee.

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La serie mostra agli spettatori la vera portata delle prove che gli investigatori hanno dovuto esaminare dopo la cattura di Dahmer. Gli agenti hanno infatti sequestrato l’appartamento dell’assassino dopo che il sopravvissuto Tracy Edwards è riuscito a fuggire, ed è lì che hanno scoperto una vera casa degli orrori. Le immagini mostrano di tutto, dagli strumenti e materiali che ha Jeffrey usato per smembrare le sue vittime a scheletri e teschi, alcuni dei quali erano stati sbiancati. Un’immagine che non è stata mostrata, per ovvi motivi, è quelal della testa umana che è stata trovata nel frigorifero.

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Il detective della polizia di Milwaukee Dennis Murphy, che è stato assegnato al caso, ha spiegato nel documentario:

L’ufficiale l’ha aperto e ha visto la testa nel frigorifero, con la testa rivolta verso l’alto, e ha urlato. Ha letteralmente urlato. Alla fine è andato in pensione, ma ha continuato a sognarlo. Non ce la faceva. La scena stessa era raccapricciante. Gli strumenti che erano nell’appartamento erano seghetti, cacciaviti e altri strumenti che usava mentre sezionava le vittime

Il dottor Jeffrey Jentzen, un medico legale di Milwaukee che ha lavorato sulla scena del crimine, ha detto:

I medici forensi sono abituati a vedere traumi, ma questo era qualcosa di diverso. Guardandoti intorno nella stanza potresti dire che le persone avevano la paura in faccia. E negli anni che sono passati, sono arrivato a credere che quello sia un momento in cui ho davvero incontrato il male.

Terrificante.