Roger Waters dice di essere su una kill list del governo ucraino, e definisce tutti i report di guerra occidentali: “Bugie, bugie, bugie”
Polemica attorno a Roger Waters, lo storico bassista e leader dei Pink Floyd che, come suo solito, non può non esprimere una posizione forte e certamente rara nel panorama dello spettacolo e dell’arte contemporanea. Una posizione, cioè, scettica e cinica sulle ragioni dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Per cominciare già tempo fa Waters ha scritto una lettera aperta a Volodymyr Zelensky e alla first lady ucraina chiedendo di “interrompere il massacro” cedendo tutti i territori occupati dai russi. A questa è seguita una lettera direttamente a Vladimir Putin, chiedendogli di promettere di non “invadere tutta l’Europa”.
In una nuova e più recente intervista si spinge oltre: “Non si doveva incoraggiare la Russia ad invadere l’Ucraina”, dice, arrivando a definire Joe Biden un criminale di guerra. “Ovviamente noi, parlo in quanto contribuente negli Stati Uniti, non lo siamo. [Ma] siamo il peggior male di tutti moltiplicato almeno per dieci volte. Noi uccidiamo più gente. Noi interferiamo con le elezioni della gente”.
“Noi, l’impero americano, stiamo facendo tutta questa merda”, insiste Waters. L’intervistatore James Ball, membro di un team vincitore di un Premio Pulitzer, fa presenti i crimini di guerra russi in territorio ucraino: “Fosse comuni, l’utilizzo dello stupro come arma di guerra, prendere di mira i convogli umanitari, e così via”.
Waters replica: “L’hai visto per via di quella che ti ho appena descritto come propaganda occidentale. Ed è esattamente come mettere tutto sottosopra [the obverse of saying] nel dire: la propaganda russa, i russi hanno interferito con le nostre elezioni, i russi hanno fatto questo. Sono bugie, bugie, bugie“.
E poi il cantante asserisce di essere su di una “kill list” del governo ucraino: “Sono sulla loro fottuta lista e hanno ucciso della gente di recente. C’era quella giovane donna, Dugina [Darya Dugina, uccisa nell’esplosione di un’auto a Mosca] a Parigi, credo che abbiano cercato di mettere una bomba a suo padre. No, a Mosca. Hanno cercato di mettere una bomba a suo padre e hanno ucciso lei”.
“Ma quando ti uccidono, scrivono liquidato sulla tua foto. Bé, io sono una di quelle cazzo di foto”, conclude Waters. Come risultato di queste sue uscite, tra le altre cose, c’è la crescente impossibilità di una vendita del catalogo dei Pink Floyd, che se portata a termine coinvolgerebbe anche gli altri ex-membri per qualcosa come mezzo miliardo di dollari.
Fonte: Consequence
Continuate a seguirci su LaScimmiaSente