The Longing è un videogioco che dura 400 giorni. Che il giocatore lo voglia o no.
Parliamo di The Longing, un videogioco sperimentale nel 2020 da Studio Seufz. Si tratta di un punta e clicca (rilasciato anche su console) che segue le “avventure” di una creatura di nome Shade. Il cui unico scopo, nel gameplay, è trovare il modo di passare il tempo in attesa del risveglio di un re.
Cosa che avverrà, l’avrete capito, dopo 400 giorni. Qual è la particolarità? Che questi 400 giorni dovranno trascorrere davvero, come nella realtà, e non secondo uno scorrere del tempo in-game. Un gioco non solo “per passare il tempo”, quindi, ma un gioco che costringe a far trascorrere il tempo.
Il gameplay procede secondo uno specifico countdown, che prosegue sempre e porta il giocato totale per arrivare alla fine a 9600 ore. Che fare nel frattempo? Ecco in cosa consiste la “trama”. Shade deve trovare il modo di impiegare questo tempo, ma non ci sono nemici da sconfiggere oppure ostacoli da superare.
Viceversa, il gioco prosegue seguendo un ritmo volutamente lento e non a torto è stato diverse volte associato alle varie quarantene durante la pandemia. Shade può esplorare vari ambienti e può dedicarsi alle più differenti attività, come la lettura o la decorazione della sua dimora. Ma non può andarsene. Mai.
C’è da dire che ci sono delle “scorciatoie”: per esempio, nella casa di Shade il tempo scorre più veloce a seconda di quanto è bene arredata. Oppure, siccome il tempo scorre indipendentemente dall’attività di gioco, basterebbe idealmente aprire il gioco una sola volta, chiuderlo (e fare altro nella propria vita) e poi riaprirlo dopo 400 giorni, cioè più di un anno, per trovarlo finito.
Ovviamente non è questa la maniera nella quale il gioco va inteso, dato che non si tratta di un semplice esperimento a tema “noia” ma di un’interessante riflessione sullo scorrere del tempo e sul significato delle nostre azioni quotidiane. Inoltre, ci fa riflettere sui nostri obiettivi e sulle nostre mete.
Shade si muove lentamente, seguendo una lista di cose da fare. Ma si può anche vagare letteralmente senza meta, dedicandosi ad attività che letteralmente lasciano il tempo che trovano, come potremmo fare nella realtà in una giornata piovosa, per esempio, in attesa che esca il sole.
Non fatevi ingannare: anche se non certamente “avvincente”, questo titolo si può rivelare sorprendentemente profondo ed intrigante; e per paradosso può essere molto più efficace, nel far appunto “passare il tempo”, rispetto a tantissimi altri videogiochi. Noi ve lo consigliamo. Se volete provarlo è disponibile per Windows, Mac, Linux e Nintendo Switch.