Attenzione: questo articolo contiene spoiler di She–Hulk: Attorney at Law
Nell’ottavo episodio di She–Hulk: Attorney at Law, nuova serie Marvel con protagonista Tatiana Maslany abbiamo ritrovato una vecchia conoscenza del mondo Marvel che tutti aspettavamo con ansia. Parliamo ovviamente del Daredevil di Charlie Cox che ritroviamo all’inizio della puntata nei panni del suo alter ego, il brillante avvocato Matt Murdock. Questi infatti deve difendere lo stilista Luke Jacobson dalle accuse del cliente di Jennifer, Eugene Patilio, a.k.a. Frog-Man. Quest’ultimo ha subito infatti un infortunio a causa del malfuzionamento della tuta realizzata da Jacobson e per questo gli fa causa.
Un’intuizione di Murdock però gli permette di vincere facilmente la causa e sconfiggere dunque in aula She-Hulk. Tuttavia proprio in questo frangente Matt dice una frase che svela come un elemento fondamentale del MCU sia cambiato. Spiegando i motivi per i quali sarebbe sbagliato che l’identità dei clienti supereroi di Jacobson venisse divulgata, rivela che gli Accordi di Sokovia sono stati abrogati.
Per chi non si ricordasse cosa sono, questi erano documenti firmati da quasi tutti gli stati del mondo, che obbligavano i supereroi a rivelare la propria identità segreta e a rendere conto allo stato non solo delle loro imprese eroiche ma anche dei danni che eventualmente generano. Sono il concetto che sta alla base della frizione tra il Cap e Iron Man in Captain America: Civil War del 2016 e che portano alla scissione interna degli Avengers.
Dopo quel film spesso ci siamo trovati a chiederci come sia possibile che gli eroi indossassero ancora le loro armature segrete senza rendere conto delle proprie azioni infrangendo dunque gli Accordi di Sokovia. Ora, finalmente, abbiamo una risposta.
Che ne pensate? Vi sta piacendo la serie? Ditecelo nei commenti.
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