Chi ha inventato la chitarra elettrica? Ecco la storia [VIDEO]

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La chitarra elettrica è uno degli strumenti musicali più importanti della musica moderna, ma come è nata? Ecco la storia dello strumento simbolo del rock and roll

La chitarra elettrica è celebre da quasi un secolo ormai come strumento musicale sinonimo di un rinnovamento nella produzione ed esecuzione della musica che ha portato nelle decadi ad importantissime innovazioni. In particolare è forse lo strumento che più di ogni altro segna davvero la nascita della musica moderna, e parliamo ovviamente del rock and roll.

Con il rock and roll infatti la musica popolare assurge a fenomeno mondiale e la chitarra elettrica è parte integrante di questo successo, anche in quanto icona. Pensiamo a figure di chitarristi come Jimi Hendrix, Eric Clapton, Eddie Van Halen o Jimmy Page senza una chitarra elettrica a fianco.

Ma pensiamo anche a tutto il potenziale rivoluzionario della musica rock senza questo strumento “produci-rumore”, dalla performance leggendaria di Marty McFly di fronte ai teenager attoniti negli anni ’50 alla distruzione stessa dell’icona per mano di Pete Townshend o Kurt Cobain. Senza la chitarra elettrica, l’emancipazione della musica popolare non sarebbe forse mai stata possibile.

E per quanto sia vero che la reale “democratizzazione” della musica è giunta più tardi, con le tastiere, le tecnologie digitali, i sample nel rap e infine i laptop e software come ProTools, è anche vero che ancora oggi la chitarra e specialmente appunto elettrica rimane uno degli strumenti più “venerati” di sempre.

Ma quando e come è nata la chitarra elettrica? Sappiamo che strumenti simili a chitarre esistono da secoli, risalendo fino ad antenati come la cetra o la lira, che sfruttavano lo stesso meccanismo a corde ma erano più simili alle arpe. Le chitarre vere e proprie sono rimaste fino al ‘900 più che altro utilizzate nella musica popolare, trovando poco posto in orchestre o esecuzioni di alto livello.

La chitarra acustica e la chitarra classica si trovano nella storia recente molto più diffuse nella musica popolare, per esempio tra le carovane di pionieri nel west degli Stati Uniti. Ci sono poi variazioni “regionali” come il nostro famoso mandolino, l’ukulele delle Hawaii o il sitar in India. Ma fino all’avvento della chitarra elettrica tutti questi strumenti restano sempre strettamente legati a piccole realtà.

Le cose cambiano quando nel 1931 George Beauchamp e Paul Barth danno vita al modello cosiddetto Frying Pan, una chitarra hawaiana (che si suona da seduti) per la prima volta amplificata elettricamente. Il contributo fondamentale viene però da Adolph Rickenbacker, un inventore svizzero emigrato negli Stati Uniti.

Infatti è lui che, assieme a Beauchamp, crea i primi pickup elettromagnetici che captano le vibrazioni delle corde della chitarra e le convertono in segnali elettrici, che possono essere amplificati. La loro compagnia, presto rinominata Rickenbacker, si trova presto a dover fronteggiare la concorrenza di altri produttori celebri quali Epiphone e Gibson.

Ma sono sempre loro, nel 1935, a lanciare quella che viene considerata la prima chitarra elettrica vera e propria nella storia: la Electro-Spanish Ken Roberts (nel video qui sopra). Oltre a poter essere suonata in piedi, dispone anche già di un “must” per la musica rock in particolare: la leva del vibrato.

Quello che avviene dopo lo sappiamo. Il passo successivo sarà di lì a poco a chitarra “solid body”, ossia senza cassa armonica e completamente elettrica. La prima davvero famosa di questo tipo sarà la Fender Esquire, lanciata nel 1950. A breve distanza seguirà poi, nel 1952, la famosa Gibson Les Paul. E il resto è storia.

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