Chi sono gli infetti da cui devono difendersi Joel e Ellie in The Last of Us? E i clicker? E da dove sono arrivati? Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo
Con l’arrivo della serie HBO su The Last of Us cresce sempre di più la curiosità su tanti elementi dei due giochi Naughty Dog, compresi i clicker: nome con il quale vengono indicati non tutti, ma una tipologia precisa di infetti. Ossia, quelli che un tempo erano esseri umani ma ora sono pericolosi zombie mutanti, e letali.
Nei due videogiochi compaiono infatti differenti tipi di infetti, per ciascuno dei quali i protagonisti trovano dei nickname basati sul loro comportamento. Ma per capire chi sono e da dove vengono prima di tutto dobbiamo comprendere che cosa ha causato l’epidemia che ha scatenato l’apocalisse nel mondo di The Last of Us.
Ebbene, alla base di tutto c’è un fungo (realmente esistente) chiamato cordyceps, che attacca il cervello umano. Nella lore del gioco la malattia inizia a diffondersi dapprima a partire dal Sudamerica per interessare poi, attraverso partite infette di grano, anche gli Stati Uniti a partire dal settembre 2013 (il primo gioco è uscito nel giugno dello stesso anno).
Questo tipo di infezione, per inciso, è realmente possibile per quanto riguarda insetti o aracnidi, ma nella realtà difficilmente potrebbe causare agli umani alcunché a parte, forse, qualche piccolo disturbo. Ma nel gioco (e nella serie, di conseguenza) parliamo di una variante mutata del fungo, letale anche per noi.
Agendo sul cervello, il cordyceps modifica il comportamento delle persone e poi, invadendo il resto del corpo, anche la loro struttura fisica, rendendole perciò più forti e letali. Il fungo corrompe il fisico umano in quattro fasi: durante la prima, che si raggiunge entro due giorni, l’infetto perde capacità razionali e cerebrali, diventando affamato e aggressivo come unico comportamento.
Nella seconda fase, che sopraggiunge entro due settimane, il soggetto perde la vista a causa della diffusione del fungo. Nella terza, dopo un anno, il fungo inizia a mostrarsi sul fisico e impedisce all’infetto di vedere ma compensando questo deficit con una sensibilità ai rumori e ai suoni molto più elevata.
Una quarta fase, ben più rara, sopraggiunge dopo dieci anni e trasforma completamente l’infetto in una sorta di mostro fungino con appendici e capacità anche distanti da quelle del genere umano. L’infezione si trasmette tradizionalmente, come in tutto il genere zombie, tramite morsi; ma sono presenti anche spore diffuse in varie zone, capaci di infettare per semplice via orale.
Nei due videogiochi sono presenti vari tipi di infetti, che corrispondono alle varie fasi dell’infezione ma a volte con caratterizzazioni e comportamenti unici. Alcuni divengono di fatto dei “boss” e hanno anche dei nomi specifici loro affibbiati, come il “Rat King” che si trova a Seattle nella parte 2, formato da più infetti accorpati insieme dopo vent’anni di mutazione.
Parliamo però degli infetti più comuni, quelli cioè che più probabilmente vedremo nella serie tv. I runner sono i primi che incontriamo e più diffusi: appaiono ancora come umani e si comportano molto come gli zombie classici, specie quelli di 28 Giorni Dopo o di Kingdom. Come suggerisce il nome, appena individuano la vittima si mettono a correrle incontro, urlando.
Un altro tipo di infetto che si trova spesso, che corrisponde alla seconda/terza fase dell’infezione e che è quello che ci interessa, è proprio il famigerato clicker. Il nome viene dal caratteristico verso che emette, che somiglia a una serie di click sordi. Il clicker è cieco, ma ha un udito sviluppatissimo: questo lo rende sia letale che, paradossalmente, facile da battere.
Nei giochi infatti facendo attenzione a non farsi sentire ci si può avvicinare a un clicker e ucciderlo anche solo con un semplice pugnale. Allo stesso tempo, però, questi infetti sono noti per uccidere il giocatore al primo colpo: se vi prendono, non c’è scampo. In ogni caso, si tratta di uno dei nemici più temibili e grotteschi del gioco.
Altre tipologie di infetti includono i bloater e gli shambler, entrambi grossi e pericolosi ma anche lenti, da affrontare con armi pesanti e tendenzialmente difficili da aggirare o evitare (mentre i runner e i clicker possono spesso essere ignorati). Particolarmente malefici sono poi gli stalker, che si celano nel buio o dietro gli angoli e si avvicinano alle spalle senza preavviso.
Nei giochi varie strategie possono essere adottate per affrontare i vari tipi di infetti, una volta colti i loro punti di forza e le loro debolezze. Ma, come si accennava, spesso si può anche attraversare un’area piena per esempio di clicker facendo attenzione, muovendosi piano ed evitando semplicemente di fare rumore.
La scommessa, per la serie in arrivo, sarà quella di cercare di riprodurre la vasta varietà di queste situazioni critiche, superando lo schema “eroe-affronta-mostro” e rendendo tutta la complessità dei confronti tra i protagonisti e gli infetti. Riusciranno gli Ellie e Joel in versione televisiva a fare qualcosa del genere?