Su Netflix è appena arrivata Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer, serie di Ryan Murphy che racconta le atrocità commesse da quello che è divenuto noto come il Il cannibale di Milwaukee (qui la nostra recensione). Il terribile serial killer è interpretato da Evan Peters che sfoggia una performance ai limiti della perfezione. In un’intervista voluta dalla piattaforma streaming, il giovane attore spiega come ha fatto a preparare una parte così difficile.
Beh, ho iniziato da una tabula rasa su Dahmer. Avevo solo l’immagine delle tute ignifughe e della vasca blu che usciva dall’edificio, ma non sapevo nemmeno che fosse un complesso di appartamenti. Ho scoperto in seguito che erano gli appartamenti di Oxford, dove ha commesso la maggior parte dei suoi atti.
Ryan [Murphy] mi ha inviato le sceneggiature e poi mi ha chiamato e ha detto: “Dahmer è interessante perchè è quasi dispiaciuto e ha sensi di colpa e una sorta di confusione su ciò che è successo. Non ha un sorriso affascinante e malizioso, è docile, distaccato e quasi dissociato da quello che ha fatto”.
Peters ha rivelato di aver visto la famosa intervista di Dahmer del 1994 con il giornalista americano Stone Phillips che lo ha aiutato a entrare nel personaggio.
L’ho guardato e poi ho letto le biografie – ha detto Evan Peters. Ho anche ascoltato l’audio di quello che sembra uno psicologo o un detective che lo intervista mentre sta in qualche modo raccontando quello che ha passato, e il modo in cui parla è molto schietto e normale. È stato così sbalorditivo che tutto sia successo che ci è sembrato davvero importante essere rispettosi delle vittime, delle famiglie delle vittime cercando di raccontare la storia nel modo più autentico possibile.
Peters ha detto di essersi sentito “molto spaventato” dall’esplorare i crimini di Dahmer, ammettendo che è stata una delle cose più difficili che abbia mai dovuto fare nella sua carriera di attore.