Jeffrey Dahmer, la Vera Storia del Cannibale di Milwaukee

Dopo il grande successo della nuova serie Netflix, vi raccontiamo oggi la vera e agghiacciante storia di Jeffrey Dahmer

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Dahmer, nonostante le infermità mentali riscontrate da vari psichiatri, venne dichiarato capace di intendere e volere al momento degli omicidi. Alcuni non furono però d’accordo con la dichiarazione di sanità mentale, incluso un altro serial killer. Quando è stato chiesto infatti al celebre John Wayne Gacy cosa pensasse di Dahmer, questi infatti disse

Non conosco quell’uomo personalmente, ma questo è un buon esempio del motivo per cui la follia non appartiene all’aula di tribunale. Perché se Jeffrey Dahmer non soddisfa i requisiti per la pazzia, allora odierei da morire imbattermi in quello che li soddisfa

Dahmer venne dunque condannato a 15 ergastoli, uno per ogni vittima accertata in Wisconsin, da scontare al Columbia Correctional Institution dello stato, dove non esiste la pena di morte alla quale altrimenti sarebbe stato sicuramente condannato.

Il primo anno di Dahmer in carcere fu tranquillo. Fu infatti tenuto, con il suo consenso, in isolamento, riducendo al minimo l’impatto della sua presenza sugli altri detenuti per la propria protezione. Ma dopo un anno da solo, divenne irrequieto. Secondo quanto riferito, disse ai membri della famiglia che non gli importava cosa gli fosse successo. Essendosi convertito al cristianesimo durante la sua incarcerazione, era pronto a pentirsi e a incontrare il suo creatore. Quindi Dahmer lasciò l’isolamento e si unì alla prigione.

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Il 28 novembre 1994, un altro detenuto condannato all’ergastolo di nome Christopher Scarver picchiò a morte il Cannibale con una sbarra di metallo nel bagno della prigione. Secondo l’assassino, Jeffrey Dahmer non reagì né emise un singolo suono durante l’attacco, ma sembrava accettare il suo destino. Scarver in seguitò affermò che Dahmer non era affatto pentito e che spesso usava cibo in prigione col ketchup per replicare gli arti mozzati sanguinanti per schernire gli altri detenuti.

Gli ho chiesto se avesse fatto quelle cose perché ero ferocemente disgustato – disse Scarver. Alcune persone che sono in prigione sono pentite, ma non era uno di loro

Ora sono tutti felici? – disse la madre di Dahmer al Milwaukee Sentinel subito dopo. Ora che è stato picchiato a morte, va bene per tutti?

Agghiacciante.

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