Tra il 1915 e il 1917 si combatterono, lungo la frontiera Italo – Austriaca nei pressi del fiume Isonzo, dodici lunghe battaglie, rinominate poi le Battaglie dell’Isonzo, che culminarono con la nota disfatta di Caporetto, la peggior sconfitta bellica nella storia dell’esercito italiano. Su queste premesse storiche si basa Isonzo, fps multiplayer sviluppato da Blackmill Games e M2H.
Il titolo, disponibile su Pc, Xbox e Playstation, è il terzo capitolo, dopo Verdun e Tannenberg, di quella che possiamo definire come una trilogia basata su alcune delle più importanti battaglie svoltesi durante la Prima Guerra Mondiale.
In guerra si uccide senza vincere
Ho paura di uscire dalla trincea. Sono come immobilizzato all’ascolto di ciò che sta avvenendo fuori dai tunnel scavati dai miei compagni. Durante i temporali, prima c’è il lampo poi il tuono, qui invece i colpi di mitragliatrice anticipano le urla di dolore dei commilitoni che cadono uno dopo l’altro lungo i non più verdi versanti del Monte Sabotino. La terra è infatti ormai rossa e ribolle del sangue di migliaia di uomini arruolati per combattere questa guerra. Ho paura. Non voglio abbandonare mia moglie e i miei figli, non sono pronto. Devo però trovare il coraggio. Esco dalla mia posizione e corro verso il mio obiettivo. Un soldato austriaco mi viene incontro urlando parole incomprensibili. La mia carabina sembra più pesante del solito. Prendo la mira e appoggio il dito sul grilletto mentre la persona di fronte a me fa lo stesso. Trattengo il respiro. Ho paura.
Isonzo riesce a raccontare, seppur con qualche difetto di tipo prettamente ludico, gli orrori della guerra trascinando il giocatore, che può vestire i panni sia dei soldati italiani che di quelli austriaci, nelle principali tappe che hanno segnato le Battaglie dell’Isonzo. Non c’è un tutorial, non c’è alcuna preparazione. Ciò che troveremo, una volta abbandonata la trincea, saranno solo esplosioni e cadaveri. Non vi aspettate un feeling con le armi alla Call of Duty, in cui sparare sarà divertente. Lo shooting è lento, macchinoso e le armi sono pesanti pad alla mano. Spesso basterà un colpo per mandarci a minor vita, pronti a respawnare da uno dei punti di generazione che abbiamo in precedenza conquistato nella mappa.
É importante specificare come la morte sia destinata a ripetersi per un numero infinito di volte. Il cuore della produzione di Blackmill Games e M2H è proprio quello di farci sentire carne da macello nel dispendioso tentativo di conquistare, nella principale e al momento unica modalità di gioco (qui chiamata Offensiva), i punti chiave del livello. L’obiettivo è infatti quello di avanzare lungo il fronte fino a schiacciare gli avversari mentre l’altra fazione cerca di resistere ai nostri numerosi assalti.
Cecchino o fuciliere?
Isonzo invita i quaranta giocatori che possono partecipare contemporaneamente alle sessioni online ad avere un approccio strategico e paziente, che possa permettere loro di sfruttare tutte le abilità e gli equipaggiamenti che caratterizzano le sei classi disponibili: ingegneri, cecchini, ufficiali, alpini, fucilieri e assaltatori. Gli ufficiali ad esempio, potranno chiamare un attacco aereo per danneggiare la zona difesa dalla fanteria nemica mentre gli assaltatori taglieranno più in fretta il filo spinato. A questo si aggiunge poi un sistema di progressione che sbloccherà anche nuove armi da far equipaggiare al proprio personaggio.
Da una struttura così complessa – che prevede anche un numero limitato di posti per ogni classe prima dell’inizio di una battaglia per rendere le partite le più equilibrate possibile – e attenta a far emergere l’importanza e l’unicità di ogni militare in campo, ci si aspetta un gameplay compassato, dove ogni singolo errore può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. La realtà dei fatti però è leggermente diversa.
Durante il nostro provato, infatti, abbiamo notato una tendenza dei giocatori reali e dei bot ad assalire il punto da conquistare nella mappa, determinando una dinamica per cui tutti i soldati si riversano verso la zona d’interesse senza seguire una tattica ben precisa. Si instaura così un ciclo di morte e rinascita che è sì parte del messaggio degli sviluppatori, ma che lato gameplay rischia di diventare ben presto monotono, soprattutto se consideriamo l’offerta di Isonzo che prevede per ora solo la modalità Offensiva.
Le sei mappe di Isonzo, urbane e non, sono molto belle da vedere grazie ad un’ottima resa dal punto di vista grafico dei paesaggi naturali e delle esplosioni, tenendo sempre in considerazione i limiti della produzione. Anche sul fronte del level design, il lavoro fatto è degno di nota: le mappe, quasi labirintiche, riescono a generare nell’utente quelle sensazioni di ansia e paura di morire di chi viene abbandonato, impotente, al suo destino. In ultimo, menzione speciale alle divise dei soldati, ricreate in maniera impeccabile ed evidenza inconfutabile dell’amore per la storia di Blackmill Games e M2H.
Isonzo è un fps che riesce a raccontare, in maniera estremamente realistica, gli orrori della guerra rinunciando alla componente arcade tipica di altri esponenti ad alto budget del genere. Il risultato è una rievocazione storica che prova a diventare videogioco con risultati altalenanti. Il gameplay lento e punitivo, fiore all’occhiello del titolo, talvolta si perde nella caoticità e nella confusione delle mappe, trasformando una guerra di posizione in una corsa alla conquista della mappa.