Soffocato dalle pressioni del Cremlino, il sito ha dovuto dichiarare bancarotta nel paese: ecco cos’è successo
Una corte di Mosca ha accettato una richiesta di bancarotta da parte della sezione di Google operante in Russia. Questo perché già questa estate le autorità hanno proceduto al sequestro dei conti bancari del sito, secondo Reuters, rendendo impossibile la retribuzione adeguata dei dipendenti.
Tutto ovviamente è iniziato con le pressioni esercitate su Google Russia volte alla cancellazione di contenuti ritenuti “illegali” dal Cremlino, e sappiamo di cosa parliamo. Ovviamente, Mosca si è ben guardata dal bloccare completamente l’accesso al più utilizzato motore di ricerca del mondo e anche servizi come YouTube sono tuttora disponibili nel paese.
Non potendo agire in maniera più diretta, quindi, il sito ha subito un sequestro per intero dell’acconto bancario, e questi già mesi addietro. Ora il procedimento di bancarotta è stato ufficialmente accettato. “Il sequestro da parte delle autorità russe del conto bancario di Google Russia ha reso impossibile al nostro ufficio in Russia di poter continuare a funzionare”.
“[Questo] include l’impiego e la retribuzione degli impiegati in Russia, pagare fornitori e venditori e soddisfare altri obblighi finanziari”, ha detto un portavoce di Google in maggio. Si conferma che almeno per il momento servizi liberi come appunto YouTube oppure Google Maps, Gmail e Google Play saranno ancora utilizzabili. Ma il futuro di Google in Russia è quanto mai incerto.
Fonte: Reuters
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