In Gli anelli del potere, nuovissima serie ambientata nell’Universo Narrativo creato da J.R.R. Tolkien (qui il trailer) scopriremo le origini dei preziosi Anelli forgiati da Celebrimbor e, di conseguenza, potremo anche avere la possibilità di conoscere i possessori di questi gioielli. Come sappiamo, tre vennero donati ai signori degli Elfi, sette ai Sovrani dei Nani e ben 9 ai Re degli Uomini. Questi vennero corrotti dal loro potere e divennero Nazgul, gli Spettri al servizio di Sauron che abbiamo già conosciuto nella Trilogia de Il Signore degli Anelli. Ecco dunque una rapido compendio della loro storia. Di queste creature il Maestro Tolkien ci parla per la prima volta nella Terza Parte del Silmarillon, dove ci dice:
Gli Uomini si dimostrarono più semplici da irretire. Coloro che adoperarono i Nove Anelli divennero potenti in vita, e furono gli antichi re, stregoni e guerrieri. Conquistarono gloria e grandi ricchezze, ma tutto questo si volse poi a loro disgrazia. Ottennero, così sembrò, una vita senza fine, ma essa divenne per loro insostenibile. Potevano aggirarsi, se lo volevano, invisibili agli occhi di tutti […], potevano vedere le cose di mondi invisibili agli uomini mortali; ma troppo spesso vedevano solamente i fantasmi e le illusioni di Sauron. E uno a uno, prima o poi, a seconda della loro forza innata e del bene o del male che ne caratterizzava l’origine e la volontà , caddero sotto il giogo dell’anello che portavano al dito e sotto il dominio dell’Unico che era di Sauron […] Essi erano i Nazgûl, gli Spettri dell’Anello, i più terribili servi del Nemico; la tenebra li accompagnava ed urlavano con la voce della morte
Il Termine Nazgul è una parola derivante dalla Lingua Nera di Mordor e significa “Spettri dell’Anello” dall’unione delle parole Nazg, “anello” e ûl, “spettro”. Per avere invece una descrizione dettagliato del loro aspetto dobbiamo aspettare libro I, cap. XI de Il Signore degli Anelli, Un coltello nel buio
Immediatamente le forme diventarono chiarissime, benché tutto il resto rimanesse tenebroso e scuro. Egli riusciva a vedere al di sotto dei manti neri; delle cinque alte figure, due erano in piedi sull’orlo della conca e tre stavano avanzando. Nei loro visi bianchi fiammeggiavano occhi penetranti e spietati; sotto le loro cappe portavano un abito lungo e grigio, e sui capelli grigi, un elmo d’argento; le loro mani scarne stringevano armi d’acciaio.
Sebbene in questo caso Tolkien descriva i loro visi come bianchi, i Nazgul sono quasi invisibili sotto i loro vestiti. Questo perchè la loro trasformazione in spettri dovuta alla corruzione degli anelli li ha condannati a esistere contemporaneamente sia in questo mondo che nel mondo dell’ombra, dove rivelano il loro vero aspetto che è appunto quella che ci viene narrata in questo passo.
Di 7 Nazgul il Maestro non rivela i nomi nè la storia. Sono infatti due i principali tra loro:
- Il Re Stregone di Angmar, l’unico ad essere esteticamente diverso dagli altri in quanto indossa una corona metallica. Fu il secondo in comando di Sauron e guidò le truppe di Mordor durante l’attacco a Gondor
- Khamûl l’Esterling, antico guerriero delle terre orientali, secondo in forza tra gli Spettri assunse il comando della fortezza di Dol Guldur per conto di Sauron e partecipò inoltre alla caccia che i Nazgul fecero nella Contea alla ricerca di Frodo.
Le loro celebri e inquietanti cavalcature volanti che vediamo in Il Signore degli Anelli sono cavalli neri allevati appositamente e resi schiavi dalle arti oscure di Minas Morgul. Essi dovettero imparare a sopportare la presenza dei Nazgul. Se non avessero avuto questo addestramento, sarebbero infstti fuggiti dagli Spettri come qualsiasi altro essere vivente. Si dice che solamente un animale resistette al potere dei Nazgul: Ombromanto, il fiero signore dei cavalli della Terra di Mezzo.
Tolkien ci parla delle debolezze dei Nazgul in una lettera, la 210.
Il loro pericolo è quasi interamente dovuto alla paura irragionevole che ispirano (come i fantasmi). Non hanno un grande potere fisico contro gli impavidi; ma ciò che hanno, e la paura che ispirano, è enormemente aumentato nelle tenebre
Legati a doppio filo a Sauron, i Nazgul non possono venire uccisi se il loro padrone resta in vita. Possono essere combattuti o scacciati solo da grandi eroi elfici, come Glorfindel ad esempio, o umani. Temono la luce del sole e il fuoco. Cessarono di esistere dopo la distruzione dell’Anello. Torneranno tuttavia insieme a tutte le altre forze del male nella Dagor Dagorath, la Fine del Mondo nella mitologia Tolkieaniana.
Conoscevate questa storia?