Vi ricorderete sicuramente di Crazy, super-hit di metà anni ’00 dei Gnarls Barkley, e di certo la starete già ricantando. Ma loro, che fine hanno fatto?
A metà degli anni ’00 improvvisamente tutto il mondo della musica è stato coinvolto da un unico nome: Gnarls Barkley. Una delle tante formazioni one-hit wonder del decennio, che però al suo esordio sembrava destinata a durate ben di più e a far parlare di sé per anni. Ovviamente non è andata così.
Chi erano, prima di tutto? La band, il cui nome non si riferisce ad alcun significato particolare, si è formata nel 2003 come collaborazione tra il cantante soul CeeLo Green (Thomas DeCarlo Callaway) e il produttore Danger Mouse (Brian Burton). Due nomi che sentiti così e specialmente qui in Italia potrebbero non dire nulla.
Si tratta invece di musicisti molto importanti e specialmente famosi negli Stati Uniti, che chiaramente unendo le forze non potevano che produrre un esperimento musicale riuscito e interessante. Cominciamo da CeeLo Green, emerso negli anni ’90 come componente del complesso hip-hop di Atlanta chiamato Goodie Mob.
Lasciato il gruppo nel 1999 Green ha intrapreso una carriera solista di grande successo, che lo ha portato anche a comparire come ospite nell’album Supernatural di Carlos Santana (quello con Smooth, ricordate?) e a collaborare con Lauryn Hill. I suoi primi due album, CeeLo Greenand His Perfect Imperfections (2002) e CeeLo Green… Is the Soul Machine (2004) hanno avuto un grande successo.
Passando a Brian Burton, uno dei più importanti produttori di sempre, andiamo in territori ancora più interessanti. Fattosi notare nel 2004 con un album mash-up tra il White Album dei Beatles (1968) e il Black Album di Jay-Z (2001), Burton è asceso all’olimpo dei produttori lavorando specialmente con i Black Keys, dei quali è in un periodo praticamente diventato un terzo membro.
I Gnarls Barkley si sono sciolti di fatto nel 2010
L’album realizzato in collaborazione tra i due, St. Elsewhere, è uscito nel 2006 ed ha ottenuto un grande successo specialmente trascinato dal celeberrimo singolo Crazy (qui sopra), una delle più famose canzoni di quella decade. La critica ha acclamato la fusione di generi presente nel disco: un miscuglio di soul, funk, psichedelia e rock.
Per l’occasione i due avevano anche introdotto Gnarls Barkley come un vero e proprio personaggio, con tanto di biografia fittizia che lo legava a grandi della musica dai Kraftwerk ad Isaac Hayes. Un personaggio che però non si è mai concretizzato in una figura specifica. Invece, i due hanno scelto di comparire spesso in foto promozionali vestiti come i drughi di Arancia Meccanica.
Anche se l’album ha venduto tantissimo in tutto il mondo (arrivando alla posizione numero 10 della classifica italiana, mentre Crazy è arrivato come singolo alla numero 2), per qualche ragione il successo del duo non è proseguito. Infatti i singoli successivi da loro pubblicati, Smiley Faces e Gone Daddy Gone (una cover dei Violent Femmes) hanno ottenuto molta meno attenzione.
Dopo un paio di anni i Gnarls Barkley hanno pubblicato un nuovo album, The Odd Couple (2008). Questo secondo disco ha venduto comunque bene. Ma niente a che vedere con il successo del primo, e la buona intuizione di Crazy non si è più replicata. Infine, nel 2010 la coppia ha di fatto cessato l’attivita, anche se sembra che da qualche parte esista un terzo album registrato ma mai pubblicato.
Entrambi hanno poi proseguito con le loro carriere singole. Burton in particolare ha fondato i Broken Bells, gruppo indie di grande successo, e ha prodotto molti importanti artisti tra i quali anche i Red Hot Chili Peppers nel 2016, nell’album The Getaway. Non sappiamo se potranno mai tornare insieme, ma l’eventualità non è per forza da escludere.