Nell’ultimo periodo, con la sempre più importanza e urgenza data ai temi ambientali, sono sempre di più i vip a finire nell’occhio del ciclone a causa dell’utilizzo smodato di mezzi privati di traporto eccessivamente inquietanti, come jet privati o simili, nelle loro vite quotidiane. L’ultima in ordine cronologico ad essere finita al centro delle polemiche è stata Chiara Ferragni. La celebre influencer e imprenditrice ha infatti mostrato attraverso le sue storie di Instagram di aver utilizzato un elicottero per andare, insieme a Chiara Biasi ed altri amici, sulle montagne svizzere per fare un aperitivo.
Questa esternanzione di Chiara Ferragni e amici ha mandato su tutte le furie le associazioni ambientaliste italiana soprattutto dopo che la celebre pagina Jetperricchi che, come si intuisce, si occupa di mostrare e criticare questo tipo di abitudini rivelando la quantità di Andride carbonica prodotta ad ogni volo, ha reso ancor più virale gli scatti.
Questa è al seconda volta in poco tempo che la Ferragni finisce nell’occhio del ciclone per motivazioni similari. Circa un mese infatti aveva postato su Instagram alcuni scatti, in quel caso insieme al marito Fedez, che vedeva la coppia intenta ad andare in vacanza ad Ibizia utilizzando un jet privato.
In quel caso a criticare in maniera pressante i due era stato il produttore Emilio Rubbi che su Facebook aveva scritto:
E insomma, si scopre che Chiara Ferragni e Fedez, per il loro viaggio con i pargoli da Milano a Ibiza a bordo di un jet privato (90 minuti), hanno inquinato esattamente quanto due persone inquinano nell’arco di un intero anno – scrive. Che uno dice: vabbè, mica sono i soli straricchi a usare dei jet privati pure per andare a fare la spesa, eh.
Però, in effetti, almeno gli altri loro colleghi milionari solitamente hanno il buon gusto di non presentarsi come paladini dell’ambiente, forza Greta e via dicendo. Un po’ come il simpatico Jovanotti, che da due estati si aggira per l’Italia devastando allegramente ecosistemi con il suo Jova Beach Tour, ma se uno glielo fa notare lui risponde che sono tutte bugie degli “econazisti”, come una Meloni qualsiasi.
Quando si capirà che l’ecologismo è una questione seria e non un accessorio di moda da sbandierare quando si cerca di raccattare qualche like o vendere qualche biglietto in più, probabilmente inizieremo a fare qualche passo avanti. E non accadrà per merito di una tizia che vende sciampi e borsette e cavalca questi temi perché vanno di moda, e neppure grazie a un cinquantacinquenne che si veste come uno che ha chiesto consigli sul look a un Manu Chao sotto acido, ma grazie a una rinnovata consapevolezza generale.
E no, credetemi: questa roba non aiuta a creare alcuna consapevolezza, serve solo a far sentire “dalla parte giusta” un pugno di ingenuotti che si muovono coi mezzi pubblici e a far arricchire ulteriormente quelli che pisciano in testa alle loro illusioni direttamente dal jet privato.