Le dieci battute più spaccone di scene con protagonisti i “badass” inarrestabili del cinema americano. Le conoscete tutte?
Inutile girarci intorno: tra le battute più memorabili della storia del cinema, quelle dei personaggi “badass”, cioè i tamarri che nessuno può fermare e che sparano (o picchiano) prima di parlare, trovano sempre il primo posto. Che siano figure oggi considerate stereotipate e che ad un livello di scrittura “qualitativo” questi loro dialoghi siano ben poco considerevoli, è tutto un altro discorso.
10. 300 – “Questa è Sparta”
Cominciamo con una quote che a distanza di tanti anni potrà sembrare ridicola o risibile, ma che in una lista del genere non può mancare. Leonida (Gerard Butler), il più cazzuto dei cazzuti nel cinema epico più trash e storicamente “ignorante”, così riassume l’etica spartana di fronte a lagnanze e lamentele da risolvere con uccisioni e sangue. E segue infatti un omicidio.
9. Il Gladiatore – “Al mio segnale scatenate l’inferno”
Il Russell Crowe preferito da tutti nonché unico uomo nella storia a risultare sexy con indosso i sandali. La quote è naturalmente una delle tante epiche di questo film che, diretto da Ridley Scott, ad inizio millennio rilanciò completamente il genere epico ambientato nell’antichità, rilancio risultante di scene quale questa e quella qui sopra.
8. Pulp Fiction – “Zed è morto”
Solo noi spettatori sappiamo a che cosa è sopravvissuto il pugile Butch in una sequenza terribile e memorabile nel capolavoro di Quentin Tarantino. Appena uscito da un incubo nel quale non avrebbe mai pensato di ritrovarsi, si presenta dalla fidanzata completamente distrutto e con un chopper non suo. Che è di Zed. E abbiamo visto che fine ha fatto Zed.
7. Il Buono, il Brutto e il Cattivo – “Tu scavi”
Non poteva mancare il duro dei duri, Clint Eastwood, che nei panni del suo personaggio più memorabile e con il carisma di un Humphrey Bogart del west tiene immancabilmente in pugno la situazione fino alla fine, con una frase leggendaria (e con pistola in mano): “Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi”.
6. Rocky IV – “Io ti spiezzo”
Si può perdonare la pronuncia russa un po’ parodistica adottata in sede di doppiaggio per caratterizzare la statuaria inossidabiità tutta sovietica di Ivan Drago (Dolph Lundgren), forse il più temibile avversario mai affrontato da Rocky Balboa. Praticamente un robot, che ha violenza e morte dell’avversario come suo unico scopo.
5. Apocalypse Now – “Amo l’odore del napalm al mattino”
Tra la versione originale e quella italiana questa battuta rimane pressoché invariata nella sua efficacia come frase chiave del carattere dell’inossidabile colonnello Kilgore (Robert Duvall). La più vivida metafora (negativa) della guerra in Vietnam: un militare che la guerra non solo la vive ma la respira addirittura, quasi come un afrodisiaco che, ricordiamo, profuma “di vittoria”.
3. Il Padrino – “Gli farò un’offerta che non può rifiutare”
Tutto il carisma, la fermezza e l’irriducibilità di Don Vito Corleone (Marlon Brando) riassunti in una frase sola. Specie quando si va a pensare in che cosa poi questa “offerta” irrifiutabile si concretizza. La frase viene spesso citata male in italiano, mentre in inglese l’originale è “I’ll make him an offer he can’t refuse“.
2. Terminator – “Hasta la vista, baby”
Sappiamo che è in realtà il giovane John Connor ad insegnare al Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger questa battuta, per renderlo più “umano”. Ma di certo pronunciata da lui ha tutto un altro sapore, specie se scelta proprio nel momento in cui infligge il colpo letale all’altro Terminator, quello più avanzato e “cattivo”, che minaccia di uccidere John e la madre Sarah. Indimenticabile.
1. Scarface – “Say hello to my little friend”
Lo sappiamo cosa state per dire: nella versione italiana la voce di Ferruccio Amendola rende la battuta così: “Salutatemi il mio amico Sosa!” Ma in originale Tony Montana (Al Pacino) si riferisce semplicemente al mitra con il quale si difende dagli aggressori fino all’ultimo, trovando poi la morte. Forse l’interpretazione italiana è più fantasiosa, ma quella americana è più spietata. Difficile scegliere.
Bonus – Taxi Driver: “Ma dici a me?”
Questa quote si può inserire comunque in una lista come questa anche se tecnicamente non rappresenta una battuta da “badass”, cosa che di fatto anzi Travis Bickle (Robert De Niro) non è per nulla. Anzi: è paranoico e la violenza che gli scaturisce da dentro ha a che fare con frustrazioni e paure. Nel suo atteggiamento qui non c’è nulla di coraggioso, e per di più la minaccia, allo specchio, è rivolta a lui stesso.