For All Mankind è una delle migliori serie di fantascienza di sempre, da recuperare subito. E vi diciamo per filo e per segno il perché (con spoiler)
For All Mankind è una serie di fantascienza in streaming su AppleTV+ dal 2019. Giunta alla sua terza stagione (conclusa da pochi giorni), è stata ideata da Ronald Dowl Moore, storico autore per Star Trek negli anni ’90 e della versione moderna di Battlestar Galactica. In questa nuova serie, Moore ha messo a frutto tutto il meglio della sua esperienza per un prodotto di enorme spessore.
La serie narra una storia alternativa della corsa allo spazio, a cominciare da un importante evento che cambia la storia: nel 1969 sono i russi a sbarcare per primi sulla Luna, e non gli americani con l’equipaggio dell’Apollo 11. Questo dà il via a una serie di eventi che modificano non solo la storia dell’esplorazione spaziale ma anche quella della politica, dell’economia e della società di tutto il mondo.
Questo [SPOILER] porta a conquiste epocali quali una colonizzazione della Luna, una prima (tripla) spedizione su Marte, il protrarsi della Guerra Fredda (e dell’URSS come unità politica) fino agli anni ’00 almeno e persino la scoperta di una nuova fonte di energia rinnovabile e pulita.
Gli argomenti vengono trattati con attenzione e sullo sfondo delle vicende personali di una pletora di personaggi assolutamente approfonditi e delineati a tutto tondo. E vediamo anche quindi lo scontro fra diverse generazioni di americani che si intersecano. Il tutto in mezzo a tematiche quali l’emancipazione delle minoranze etniche, l’omosessualità ma anche la spettacolarizzazione delle vite private.
Se quindi da una parte la serie ripercorre molti motivi del ventesimo secolo dall’altra si concentra su tematiche attualissime. Lo fa parlando anche di complottismo, di imprenditori folli ma con idee geniali, e di scontri politici est-ovest che nel nuovo clima di Guerra Fredda che stiamo vivendo trovano tragicamente posto.
Il vasto panorama dei personaggi protagonisti, che si evolvono, maturano e cambiano nel corso di decenni, fornisce uno sguardo su un ampio spettro di umanità. E tale da essere eguagliato forse solo dalla stessa Star Trek. Ci sono il roccioso e americanissimo Ed Baldwin; l’astronauta gay “sotto copertura” Ellen Wilson; la fredda e decisa direttrice della NASA, Margo Madison.
E poi: l’immigrata messicana Aleida Rosales, che si fa largo all’agenzia spaziale rappresentando una nuova generazione di americani non-nativi. Oppure la figlia di Ed, Kelly, orfana vietnamita adottata dopo la guerra e che si trascina dietro reminiscenze del tremendo conflitto ma intraprende anche una grande battaglia contro la ferma testardaggine del padre.
Il fitto intreccio delle vicende è intessuto alla perfezione. Si porta chiunque ad interessarsi delle più piccole svolte di trama. Per coinvolgere infatti non occorrono necessariamente incidenti spaziali, tradimenti e defezioni o pericoli mortali su altri corpi celesti (che comunque non mancano). Spesso, anzi, basta appunto un dialogo tra padre e figlia.
Altro punto di forza: l’introduzione graduale di personaggi secondari che di episodio in episodio conquistano sempre più importanza e spessore. Così facendo creano con quelli principali un mosaico cangiante ed appassionante come nelle migliori serie character-driven. Nello spazio di tre stagioni, le vicende esplorate sono tantissime e niente (o quasi) è lasciato in secondo piano.
For All Mankind si dimostra particolarmente sensibile a una vasta gamma di tematiche. Reitera sempre da Star Trek una morale progressista che stende su tutto un velo di speranza e fiducia nel futuro. Ma non fa mancare contraddizioni e momenti di dubbio. Non ci sono infatti “buoni e cattivi” (e ci mancherebbe), ma esseri umani che cercano di trovare il loro posto in eventi più grandi di loro.
La serie è anche scientificamente accurata e realistica. Se pur con qualche volo di fantasia “alla Nolan”, rappresenta per esempio problemi relativi al volo spaziale con fedeltà. Ma inciampa volutamente anche in questioni etiche e morali. Il caso eclatante è quello di Werner Von Braun, uno dei personaggi reali che appaiono negli episodi, ex-scienziato nazista portato in forza alla NASA dopo la guerra.
For All Mankind è stata rinnovata per la quarta stagione nel luglio del 2022 e non c’è davvero modo di sapere che cosa potrà accadere in questo futuro alternativo che si avvicina sempre più a noi (siamo arrivati al 2003) con svolte imprevedibili. Un prodotto insomma da seguire e da riscoprire quanto prima, consigliatissimo.
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