Redacted è l’opera di Brian De Palma incentrato su un gruppo di soldati in Iraq che, nel 2006, si macchiarono di un crimine terribile e abietto ai danni di una giovane ragazza irachena.
Nonostante ci siano attori e scene chiaramente costruite e artefatte, il film offre un livello di realismo che, insieme all’affermazione di essere basato su fatti reali, rende Redacted forse uno dei migliori mockumentary realizzati.
I’m still here
Arrivato in Italia con il titolo Joaquin Phoenix – Io sono qui, I’m still here prende il via da un punto preciso: nel 2008 Joaquin Phoenix annunciò di volersi ritirare dal cinema e darsi al rapper.
I’m still here, diretto da Casey Affleck, racconta l’anno successivo a questa dichiarazione, anni prima che Phoenix raggiungesse l’apice della carriera vincendo l’Oscar con Joker.
What we do in the Shadows
Il nome di Taika Waititi non è più il nome di un regista di nicchia. Ma prima di approdare a Jojo Rabbit e, soprattutto, all’universo Marvel (qui trovate la recensione dell’ultimo capitolo di Thor), Taika Waititi aveva regalato al mondo un mockumentary geniale.
What we do in the shadows, da cui è stata tratta anche una serie TV, è una comedy-horror incentrata su un gruppo di vampiri con diverse personalità e diversi modo di rapportarsi all’umanità.
Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan
Concludiamo questa lista di mockumentary con un titolo forse banale, ma che non poteva mancanre in questa lista.
Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan, così come il film sequel, è un prodotto che spinge al massimo il concetto di mockumentary e sfocia nella realtà stessa.