Brian e Charles, Recensione del film con David Earl
Dal 31 Agosto al cinema Brian e Charkes, la nuova irresistibile comedy scritta e interpretata da David Earl, star di After LIfe. La nostra recensione in anteprima.
Il film da non perdere questo 31 Agosto al cinema è Brian e Charles: surreale comedy scritta e interpretata da David Earl, celebre stand-up comedian inglese che tutti conosciamo come Brian di After Life. Ed è proprio il personaggio di Brian Gittins il protagonista di questa nuova, stramba avventura, al fianco dell’improbabile robot di sua stessa invenzione.
Anche in questa nuova versione gallese Brian Gittins, il personaggio ideato da David Earl già nei primi anni 2000, per qualcuno è “lo scemo del villaggio”. Per altri, un sognatore radicale e un irrimediabile ottimista. E proprio grazie all’ostinazione, l’immaginazione e la fantasia, questo inventore ormai avvezzo al fallimento troverà invece il suo primo, clamoroso successo.
Brian e Charles: La trama
In una notte buia e tempestosa Brian Gittins (David Earl) vede incredibilmente la sua creazione, la sua creatura prendere vita. Brian vive solo nel suo cottage in un piccolo paesino del Galles, isolato perfino per gli standard di quel piccolo centro abitato. Pensa così di costruire un robot, un amico che possa giocare con lui a freccette, fare quattro chiacchiere, guardare un po’ di Tv.
Brian Gittins è uno dei personaggi che accompagna David Earl, uno dei volti più amati della stand-up comedy inglese, ormai da parecchi anni. Nelle sue molto variazioni Brian ha conosciuto il palcoscenico, l’improvvisazione, gli improperi del pubblico, ma anche il successo internazionale grazie alla serie After Lifedi Ricky Gervais.
Prima di qualunque recensione, vi invitiamo allora a scoprire la nostra intervista con il grande David Earl e il giovane regista Jim Archer. David Earl, sceneggiatore e protagonista del film, e il regista che aveva già girato il primo cortometraggio dal titolo Brian e Charles, hanno infatti esplorato con noi tutti i temi e i generi attraversati in questa comedy totalmente fuori dal comune.
Il fascino di questo piccolo film così diverso dagli altri è forse nell’estrema umanità delle maschere comiche, persone sole, profondamente emarginate, che proprio grazie all’ingresso in scena di questo improbabile robot troveranno il coraggio di uscire dal guscio, reagire ai bulli che li tormentano, riscoprire la gioia della vita e dell’amore.
La struttura della comedy viene attraversata così da un’onda anomala di romanticismo. Eppure, come ha sottolineato lo stesso David Earl, non si tratta comunque di una romcom da di una dadcom. Neologismo di sua stessa creazione che allude alla fondamentale importanza del rapporto padre-figlio che lega Brian e il robot Charles.
Brian e Charles: Un mockumentary pieno di risate e sentimento
Anzitutto, il linguaggio scelto da David Earl e Jim Archer è quello del mockumentary, ovvero il “falso documentario”. Per intenderci, lo stesso linguaggio audiovisivo che ha fatto la fortuna di serie come The Office oppure un film come What we do in the shadows di Taika Waititi.
La struttura d’elezione di David Earl come comico è infatti quella del video-diario e del vlog. La forte sensazione di vita reale, vita vissuta rende le emozioni sempre più forti e autentiche.
Brian Gittins sarà pure un weirdo, un outcast, ma qui è il protagonista assoluto della sua storia. E quando vediamo il suo sorriso in primo piano, si legge la gioia di chi finalmente si sente importante.
Da spettatori, non potremo non amare istantaneamente quest’uomo tanto buffo, simpatico e solo. Odiare la famigliola dei bulli di paese, pronti sistematicamente a deriderlo, intimidirlo, derubarlo. Tifare per la sua storia d’amore con Hazel (Louise Brealey), una donna altrettanto sola, che forse aspettava semplicemente un invito.
E su tutto, non potremo non amare l’erudito, imprevedibile, ribelle Charles Petrescu, robot che ha la statura di un gigante, il volto di un anziano signore, eppure possiede l’anima di un adolescente, fermamente intenzionato ad evadere dal recinto e dall’orto di casa per scoprire il mondo, oltre i confini del paese e perfino del Galles, sognando di vedere finalmente le Hawaii e Honolulu.