Continuano le polemiche attorno al Jova Beach Party, il tour di concerti che Jovanotti sta facendo sulle spiagge italiane e che sta trovando feroci critiche da parte degli ambientalisti (qui i dettagli). In particolare, nel mirino delle proteste c’è la tappa che si svolgerà il prossimo 2 settembre nella spiaggia del Muraglione, a Viareggio.
Secondo infatti uno studio del professor Giovanni Baccaro dell’università di Trieste e riportato dal Corriere Fiorentino, nell’area nella quale verrà messo in scena il concerto c’è la presenza di piante necessarie per contrastare l’erosione della spiaggia e che dunque verrebbero intaccate dai lavori per l’allestimento dello show.
Per questo motivo la procura di Lucca ha aperto un fascicolo sul Jova Beach Party, a seguito del documento depositato da un’associazione ambientalista nel quale sono contenuti i lavori del professor Baccaro, ipotizzando il reato esplicato nel codice 733 bis del codice penale, ovvero quello legato alla distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto.
Tuttavia l’ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha dato il via libera al concerto spiegando che le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette e le dune si trovano tra il mare e il muraglione che ne interrompe la naturalità di movimento.
Di questa notizia è sicuramente contento Matteo Salvini che su Twitter, riportato la notizia del Corriera, aveva esortato i pubblici uffici a far divertire i ragazzi non annullando il concerto.