Groucho Marx è uno di quei personaggi indimenticabili senza il quale il cinema non esisterebbe come lo conosciamo oggi: con la sua mente sferzante ed irriverente ha direttamente contribuito all’evoluzione della comicità, un aspetto per nulla da sottovalutare. Vincitore di un Oscar onorario nel 1974, il terzo fratello dei celebri Marx partecipò ad opere del calibro di Noci di cocco (1929), La guerra lampo dei fratelli Marx (1933), Il bazar delle follie (1941) e molti altri ancora.
Oggi, 19 agosto, è l’anniversario della scomparsa di Groucho Marx e per celebrare questa importante figura del mondo dell’intrattenimento vi raccontiamo un aneddoto decisamente molto particolare. Durante gli anni 50′ del novecento, l’artista finì nel mirino dell’FBI in particolare fu indagato dallo stesso J. Edgar Hoover, capo del Bureau in quel periodo fino al 1972. Per ricercare il motivo alla base, basta sapere che all’epoca, negli Stati Uniti, si era in pieno Maccartismo, ovvero quel periodo repressivo che prende nome dal senatore Joseph McCarthy che si occupava di indagare su attività antiamericane e filocomuniste.