Continuano le feroci critiche mosse a Jovanotti e al suo Jova Beach party, il tour che il cantautore toscano sta portando in giro nelle spiagge di tutt’Italia e che viene ritenuto da molto ambientalisti un vero disastro per gli ecosistemi naturali. Ultimo ad aggiungersi alla folta schiera di critici è stato Gemitaiz. Il rapper ha infatti postato una storia su Instagram per mostrare tutto il suo pensiero.
Ragà non mi chiedete più se andrò anche io a qualche Jova Beach Party – scrive Gemitaiz. Trovo che Jovanotti sia un pagliaccio e porti in giro un carrozzone di qualunquismo cosmico. 60 o 90 euro per vederlo saltare vestito da pirata mentre passa da Benny Benassi ai Queen. Avrà anche fatto del bene quando ha cominciato, ma da tempo è l’emblema del ribelle che appena ha visto il cash, si è venduto alla qualunque. Non c’andrei manco morto
Recentemente Jovanotti aveva risposto alle critiche mosse contro di lui definendo gli accusatori “eco-nazisti”.
Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema – aveva detto il cantante in un video su Instagram (qui per vederlo). Non devastiamo niente. Anzi, le spiagge le ripuliamo e le portiamo a un livello migliore rispetto a quando le abbiamo trovate e questo ce lo riconoscono tutte le amministrazioni locali. Jova Beach Party non è un progetto di greenwash. Questa parola mi fa cagare, è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli.
Jova Beach Party è un lavoro fatto bene. Se pensate che non sia fatto bene, venite a verificare. Non sparate fuffa. Venite a verificare. Eco-nazisti che non siete altro, continuate ad attrarre a voi l’attenzione utilizzando la nostra forza. Sono fatti vostri. Questo è un progetto fatto molto bene, che tiene conto dell’ambiente, non è un progetto greenwash, è un progetto che parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare oggi con gli strumenti che ci vengono messi a disposzione dalle leggi, dal buon senso, dalla volontÃ