Nuovo Cinema Paradiso, capolavoro di Giuseppe Tornatore del 1988, è uno dei film italiani più amati al mondo. Vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e dell’Oscar per il miglior film in lingua straniera nel 1990, questa lettera d’amore al cinema è uno di quei lavori rimasti nel cuore di tutti noi. Per questo motivo, a oltre trent’anni dalla sua uscita, si è deciso di creare una serie TV, formata da sei episodi, basata sul film.
Lo show verrà sviluppato dal produttore romano Marco Belardi attraverso la sua nuova casa di produzione Bamboo Production. Parlando con Variety, Belardi ha detto che è in trattative avanzate con uno streamer statunitense non meglio specificato per la distribuzione della serie.
La serie sarà la stessa storia del film, ma ampliata da vari filoni narrativi diversi – ha detto il produttore. Tornatore sta attualmente scrivendo il soggetto e il pilot. Le riprese sono previste per il 2023. Gli elementi che si intrecciano nella serie di Nuovo Cinema Paradiso includono la forza di una madre, la solidarietà di un amico, il sesso come tabù, i trasferimenti forzati, le fughe e le marcate differenze sociali
Tutti questi elementi forniranno uno spaccato della generazione italiana del secondo dopoguerra e della loro spinta a ripartire, intrecciata con la passione per il cinema. Belardi ha anche spiegato di voler realizzare un documentario per raccontare la realizzazione del grande film di Tornatore.
Protagonista della pellicola originale era stato Salvatore Cascio che aveva interpretato il bambino totalmente rapito dalla magia del cinema. L’attore ha recentemente rivelato a La Stampa di essere quasi totalmente non vedente a causa della retinite pigmentosa, una degenerazione genetica della retina.
Questa patologia comporta la perdita quasi totale della vista, ci vedo pochissimo. Non ne ho parlato mai, se non a chi conoscevo bene, per quella naturale riservatezza che interviene quando si deve parlare delle proprie cose, soprattutto quando sono negative. E anche perché ero sprofondato in un periodo buio, anche interiormente. È la prima volta che lo racconto pubblicamente. Mi ero chiuso in me stesso. Pazzesco. Grazie a Dio ci sono delle speranze nelle conquiste future della medicina. Spero sempre nella scienza, bisogna credere nella scienza. Grazie a Dio ho tanta fede. Ma ho vissuto anni difficili.
Che ne pensate?