Brian e Charles: La nostra intervista con David Earl (Brian di After Life) e il regista Jim Archer
Brian e Charles è il film da non perdere questo 31 Agosto. Ecco la nostra intervista con il regista Jim Archer e il protagonista David Earl, già star di After Life, che propone una versione del tutto inedita del personaggio di Brian Gittins.
Brian e Charles è la commedia più surreale, imprevedibile e toccante di questa estate 2022, e vi aspetta il prossimo 31 Agosto al cinema. Noi abbiamo avuto il piacere di vedere il film in anteprima, ma soprattutto incontrare il regista Jim Archer, accompagnato dallo sceneggiatore e protagonista David Earl, che certo conoscete grazie alla serie After Life.
David Earl è infatti uno dei volti più amati della stand-up comedy inglese. Il personaggio di Brian Gittins lo accompagna ormai da anni, e questo grande sognatore, che per molti è solo “lo scemo del villaggio”, ha conosciuto in realtà moltissime variazioni. Fino ad arrivare a questa romantica versione gallese, quella di un inventore dall’ottimismo incrollabile.
Brian e Charles è infatti la storia di un uomo, un solitario perseguitato dai bulli, capace di costruire un robot partendo da un vecchio frigo e una manciata di rottami. In realtà, Brian non sa esattamente come Charles abbia preso vita. Di certo però scoprirà come sia più divertente, più imprevedibile la vita con questo strano “figlio”, determinato a reclamare la propria indipendenza.
Ma ecco come David Earl, sceneggiatore e protagonista del film, insieme al regista Jim Archer, che aveva anche diretto il primo cortometraggio dedicato a Brian e Charles, ci raccontano questa bizzarra storia di affetti.
Brian e Charles nelle parole di David Earl e Jim Archer
MZP: La mia prima domanda è per David. In Italia conosciamo Brian Gittins attraverso After Life di Ricky Gervais. Sarei felice di sapere come è nato questo personaggio e quanto è diverso in questa sua nuova “versione gallese” per Brian e Charles?
David Earl: La prima volta che l’ho immaginato in assoluto ero nel mio appartamento, stavo girando dei video diari di diversi personaggi. Originariamente la sua occupazione era quella del tipo che va ai festival musicali, svuota le toilette torna a casa e si diverte anche moltissimo!
La prima volta che ho provato Brian sul palco, mi avevano suggerito di provare Brian come stand-up comedian, ho iniziato a provare le battute e sai, sopravvivere nei club di stand-up pieni di uomini ubriachi ti costringe a stare sulla difensiva. Quel Brian ha un carattere adulto, aggressivo, abrasivo.
Ma in questa versione volevamo che mostrasse la sua sensibilità, abbiamo tolto il suo lato più adulto ed è diventato decisamente più amabile. Brian di After Life è amabile, ma è anche disgustoso!
MZP: Non riesco neanche a dire il titolo After Life senza sentirmi le lacrime agli occhi! Amo il tuo personaggio e la serie ma in particolare il tuo personaggio, qui siamo tutti weirdo!
David: Ah io sono uno strambo!
MZP: E questo ci porta alla seconda domanda. Brian e Charles è un film che celebra gli strambi, i diversi, gli emarginati, soprattutto in contrapposizione con i bulli ?
Jim Archer: Assolutamente sì. Volevamo che tutti fossero bizzarro, tutti i personaggi e anche gli attori lo sono, a partire da Hazel ma anche i bulli come Eddie e la sua famiglia in fondo sono dei personaggi unici. In particolare Brian ed Hazel, sono due strani, due solitari, con un’anima “diversa” e dovevano “trovarsi” per questo.
David: Avevo visto dei documentari e mi sono ispirato a queste persone ossessive, che fanno cose stranissime nella loro vita, sembrano quasi degli elfi. C’è per esempio il tipo che costruisce modelli di creta nel documentario Monster Road. Un solitario che realizza e anima questi incredibili personaggi in creta. O un altro tipo che odia gli omicidi stradali, raccoglie le querce morte e ghiacciate e le porta a casa. Personaggi reali, interessantissimi, tutti dalla vita isolata.
Brian e Charles: dal cortometraggio al film
MZP: Come sceneggiatore e regista avete iniziato con Brian e Charles come cortometraggio. Come avete avuto l’idea di passare al lungometraggio e farlo diventare un film?
Jim: Abbiamo fatto il corto senza l’intenzione di fare nient’altro. Non avevamo idea che saremmo andati oltre questo. Mentre stavamo girando abbiamo iniziato a pensare: Oh, qui c’è di più da raccontare. Ma non ci avevamo davvero pensato finché il corto non è uscito e le persone sembravano davvero apprezzarlo.
David: Quando abbiamo portato lo show nei comedy club abbiamo pensato di fare un corto metterlo su Youtube e credevamo che pensavamo che sarebbe finita lì. Ma c’era ancora molto di Charles da esplorare.
MZP: Le persone hanno amato così tanto il corto che avete pensato di passare al lungometraggio?
David: L’abbiamo mandato a Film Four e hanno subito accettato di farne un lungometraggio.
Jim: Non credevamo onestamente che nessuno ci avrebbe dato retta e che soprattutto ci avrebbe dato i soldi per realizzare un film come questo.
David: Ancora adesso non vogliono darceli!
Jim: Ancora non ci credo che siamo qui a parlare del film.
Brian e Charles: Il clash tra commedia romanticismo e “falso documentario”
MZP: Una delle cose che ho amato di più del film è che c’è romanticismo ma anche del black humour. Forse è una domanda soprattutto per David, quanto è importante il black humour oggi? In questo momento storico essere diventati tutti così suscettibili, subito pronti ad offenderci…
Jim: Non credo che in questo film ci siano toni da dark comedy, non volevo fare qualcosa di troppo edgy, certo volevo che fosse un film strano, bizzarro, ha una sorta di tristezza ma non doveva essere tagliente a livello di humour.
David: Mi piace che tutti si sentano “al sicuro”. Vorrei che più persone possibili possano vedere il film e amarlo, non credo che nessuno possa sentirsi offeso, ed è liberatorio. In After Life dico delle cose davvero terribili!
MZP: Lo fai.
David: Il fatto che qui le persone possano disinteressarsi o amare il film ma nessuno possa sentirsi offeso lo trovo liberatorio.
Brian e Charles: Una commedia brillante, anzi una #Dadcom
MZP: Potreste definire Brian e Charles come una romantic comedy?
Jim: Mmmh, no! Credo che romantic comedy suggerisca che ci sia qualcosa tra Brian Charles. Direi che è una commedia e basta, ma sicuramente c’è del romanticismo. Tu diresti che è una romantic comedy? Hai avuto questa sensazione?
David: No.
MZP: Io un po’ sì, parlo della parte con BRian ed Hazel naturalmente. Confesso che mi ha dato speranza, è una bella cosa.
David: Per me è un film basato sulla relazione padre-figlio, Brian e Charles. Non volevamo che ci fosse del romance. E’ una DADCOM!
MZP: #Dadcom potrebbe essere un trending hashtag domani, io fossi in voi farei un tentativo! Ultima domanda. Perché avete scelto la forma del mockumentary, del “falso documentario” con questa forte sensazione di vita reale?
Jim: Volevamo fare qualcosa di mai visto prima. Per me è stata veramente una sfida emozionante.
David: Io sono sempre stato appassionato di documentari e mockumentary. Realizzo sempre video diari e vlog con i personaggi e quindi credo sia stata una progressione naturale.
MZP: E quando rivedremo Brian Gittins in qualche nuova avventura?
David: Ho 54 anni sono troppo vecchio, disgraziatamente. In realtà in questo momento sto lavorando ad altri personaggi che ho in mente.
Jim: Io credo che lo rivedremo…
David: Se la gente lo vuole non escludo che possa tornare da Brian o magari anche alla storia di Brian e Charles…
MZP: Magari quando Charles tornerà dal suo viaggio?
Jim: Sarebbe bello rivederli, magari anche tra 10 o 15 anni.