Justice League Snyder Cut: la campagna marketing amplificata da bot e account fasulli

Sembra che tutto il polverone mediatico che ha portato al rilascio della versione estesa del cinecomic sia frutto di un artificio.

Justice League Snyder Cut, Zach Snyder
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Justice League è sicuramente un cinecomic controverso appartenente al DCEU che però ha avuto nuova vita una volta che è stata rilasciata, dopo le pressioni di molti utenti online, la tanto chiacchierata Snyder Cut ovvero una versione alternativa della realizzazione che vedeva al suo interno anche le sequenze tagliate inizialmente dirette da Zack Snyder (Watchmen, Batman v Superman: Dawn of Justice) che ha dovuto abbandonare il progetto per un lutto in famiglia.

Ebbene, dopo che in tutti questi mesi l’entusiasmo dietro la Snyder Cut di Justice League è terminato, un recente report di WarnerMedia, ripreso da Rolling Stone, ha lanciato la bomba: pare che la campagna degli utenti che ha foraggiato l’arrivo dell’opera piccolo schermo sia in realtà stata accompagnata da qualche aiuto esterno, derivato in particolare da bot e account fasulli. Parrebbe che “almeno il 13% degli account che hanno preso parte alla conversazione sulla Snyder Cut sono stati ritenuti falsi“.

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Tra l’altro, a detta di WarnerMedia, quest’analisi ha messo in evidenza la pericolosità di Zack Snyder che ha controllato la fanbase in modo da colpire direttamente lo studio con tanto di foto e meme minatori nei confronti dei famigliari di dirigenti della Warner Bros. Insomma, una situazione piuttosto controversa che tra l’altro non fa che confermare la tossicità degli appassionati di questo film-maker. Come ciliegina sulla torta, inoltre, c’è anche da dire che Snyder avrebbe pagato di tasca propria ulteriore pubblicità al progetto.

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Come un aereo che ha sorvolato il Comic Con di San Diego e una pubblicità di Justice League Snyder Cut direttamente a Times Square, che sembra sia costata 50.000 dollari al giorno. Nonostante l’autore sta negando ogni singola cosa, a quanto pare ci sono degli indizi e delle prove più che schiaccianti a riguardo. Ciò si va aggiungere ad altre accuse di qualche tempo fa che vedevano la sua vittoria agli Oscar montata ad hoc anche quella volta da bot e account fasulli che hanno foraggiato il suo lungometraggio.