Ecco perché Persuasione è il miglior libro di Jane Austen
Quando pensiamo a Jane Austen di solito pensiamo a Orgoglio e Pregiudizio, ma forse il suo romanzo migliore è Persuasione, al centro ora di una (discutibile) trasposizione su Netflix
Sono passati solo pochi giorni da quando Persuasioneha fatto il suo debutto su Netflix, dividendo la critica, tra chi ha apprezzato l’operazione cinematografica e chi si sta domandando ancora perché abbia volontariamente deciso di sacrificare due ore del proprio tempo. Noi rientriamo senza dubbio in questa seconda categoria.
Il film di Carrie Cracknell ha debuttato sulla piattaforma streaming lo scorso 15 luglio e ha deciso di portare nel nuovo secolo la storia di Anne Elliott (interpretata da Dakota Johnson), la figlia “sfigata” di un nobile decaduto che, in passato, ha accettato di rinunciare alla proposta di matrimonio di Frederick Wentworth (Cosmo Jarvis), perché privo di mezzi.
A distanza di anni ora l’uomo torna in Inghilterra con un nuovo titolo e una nuova ricchezza e tra lui e Anne si instaura un muro di freddezza, almeno apparente, che li porta a coesistere in modo imbarazzante, anche perché Frederick comincia a corteggiare un’amica di Anne.
Sebbene la storia segui più o meno pedissequamente il concatenarsi di eventi della storia scritta da Jane Austen, il film è pressoché dimenticabile. A metà strada tra un Bridgerton wannabe e una versione in costume di Fleabag (a causa del continuo sfondamento della quarta parete), Persuasione non solo dimostra di non avere nulla da dire, ma snatura del tutto anche l’opera da cui è tratto.
Perché se è vero che il film appena sbarcato su Netflix è un’opera insipida e da dimenticare il più in fretta possibile, l’opera originale di Jane Austen è senza dubbio una lettura da fare almeno una volta nella vita.
Persuasione è il capolavoro di Jane Austen?
In genere quando si pensa a Jane Austen, l’autrice britannica nata a Steventon e morta a Winchester il 18 luglio 1817, la prima opera a cui si pensa è Orgoglio e pregiudizio.
Per usare un termine caro ai lettori del nuovo millennio, la storia d’amore tra Elizabeth Bennett e Fitzwilliam Darcy è il primo e migliore esempio di quel romance enemy-to-lovers che spopola tanto ancora oggi e che è incentrato sulla storia d’amore tra due persone che, almeno all’inizio, stentano addirittura a sopportarsi.
Orgoglio e pregiudizio è l’opera più conosciuta e amata di Jane Austen, un’opera in cui la scrittrice mette a nudo i paradossi e le falsità della società che poteva osservare ogni giorno e dalla quale si sentiva mal-rappresentata. Ma è forse Persuasione il suo vero capolavoro.
Incentrato sul concetto della second-chance, Persuasione è un romanzo che vede al centro una protagonista ben diversa da quelle che la Austen aveva inserito negli altri suoi romanzi, come il già citato Pride and Prejudice e Ragione e sentimento.
Anne Elliot è una donna concreta, pragmatica, quasi sottomessa: non tanto alle angherie che subisce, sulle quali invece si interroga, ma alla consapevolezza dei propri errori e delle proprie debolezze. Se Dakota Johnson fa di tutto per rendere la sua protagonista una donna sicura di sé al punto da sfiorare l’arroganza, Anne è in realtà una donna molto intelligente, pacata e riflessiva, che non si vuol sottomettere ai giochi della mondanità, né se ne interessa al punto da guardarli dall’alto.
Pur essendo una splendida storia d’amore – con una dichiarazione non detta che è tra le più belle pagine della letteratura – Persuasione è una storia di crescita e accettazione. Se all’inizio del romanzo Anne appare già matura per gli eventi che le sono accaduti otto anni prima (quindi prima dell’inizio del libro), la lettura dell’opera dimostra che lei stessa ha ancora un percorso da compiere, dei passi da muovere per dimostrare di non essere invisibile.
Allo stesso modo Wentworth è un uomo che si presenta come un maschio offeso nella sua virilità, arrabbiato per il torto subito: uno di quegli uomini su cui la penna di Jane Austen si sarebbe divertita a infierire. Ma, man mano che le pagine avanzano, il protagonista maschile mostra le sue fragilità, i suoi errori e quel suo tentativo di essere sempre e comunque onorevole.
Persuasione è dunque un romanzo che affronta due personaggi in divenire, due creature che pensano di sapere tutto quando non hanno capito niente e che, mentre si smarriscono tra flirt e corteggiamenti, continuano a guardare dentro se stessi, dentro quella confusione che li ha presi alla sprovvista e che sembra non volerli lasciare in pace.
Non è dunque Anne ad essere matura, ma lo è la penna di Jane Austen che, mentre per i detrattori è ancora troppo legata alle convenzioni dell’Inghilterra dell’epoca, in realtà dimostra una profonda conoscenza delle trappole che ci sono dietro quelle convenzioni e del modo in cui una donna sia costretta (e forse lo è ancora) a considerare l’amore come un mezzo per ottenere l’accettazione. Ma non per Anne: lei non vuole l’accettazione di una società in cui non si riconosce. Proprio come Jane Austen.
In definitiva, quindi, se avete “tempo da perdere”, lasciate perdere il film presente su Netflix da meno di una settimana e dedicatevi alla lettura di quello che è senza dubbio il lavoro più completo e appassionato di Jane Austen.