Stranger Things, i Duffer rispondono a Bobby Brown: “Non siamo GOT”

I creatori di Stranger Things, i fratelli Duffer, hanno risposto alle critiche mosse qualche tempo fa da Millie Bobby Brown:

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Lo scorso maggio, prima dell’arrivo su Netflix della quarta stagione di Stranger Things, due dei protagonisti dello show, Millie Bobby Brown e Noah Schnapp avevano parlato con The Wrap spiegando come, secondo loro, nella serie morissero troppe poche persone e che si dovrebbe fare come in Game of Thrones.

Bisogna iniziare a uccidere le persone – aveva scherzato la star di Enola Holmes, aggiungendo che potrebbe esserci una grande scena di massacro. Dobbiamo avere la mentalità di Game of Thrones. Uccidimi! Hanno provato a uccidere David e l’hanno riportato indietro! Ho paura di esprimere tutto ciò che voglio, perché si trasforma sempre in “Millie Bobby Brown richiede questa trama. Dirò solo che mi fido dei fratelli Duffer e del loro processo creativo

Uno di noi morirà. O più. Il cast è troppo grande – aveva fatto eco Schnapp.

A distanza di qualche mese da queste parole, i creatori di Stranger Things, i fratelli Matt e Ross Duffer, hanno voluto rispondere al podcast Happy Sad Confused

Credeteci, abbiamo esplorato tutto, tutte le opzioni nella stanza di scrittura – ha detto Matt Duffer. “Non siamo Game of Thrones. Siamo a Hawkins. Non è Westeros

I due hanno inoltre spiegato come, nella loro idea, uccidere personaggi importanti potrebbe creare disagi agli spettatorie potenzialmente rovinare ciò che i fan amano.

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Quando Barb è morta, sono stati due stagioni alle prese con quella storia. Quindi immagina, sai, Mike che muore e dobbiamo pensare se è qualcosa che siamo interessati a esplorare o meno.

Mentre molti fan hanno immediatamente sospettato che i commenti fossero stati fatti in risposta alle precedenti dichiarazioni di Millie Bobby Brown. Per questo Matt Duffer ha voluto fugare rapidamente tutti i dubbi.

Questo sono fondamentalmente io che mi difendo da queste accuse di Millie Bobby Brown che sono un animo sensibile e spiego che c’è una logica dietro che non ha nulla a che vedere con la sensibilità. Allora ecco a te, Millie

Che ne pensate?