Dopo avervi raccontato quali sono le morti più dolorose viste nelle serie TV, abbiamo deciso di continuare a farci del male elencandovi le morti degli anime che ci hanno rovinato l’infanzia o, più in generale, ci hanno lasciato con dei traumi difficili da superare.
Ken, Il guerriero è senza dubbio uno degli anime più profondi e belli che siano mai stati realizzati – e di cui si sente molto la mancanza su una piattaforma streaming.
La storia è ambientata in un mondo post-apocalittico, reso simile a un deserto da un conflitto nucleare che ha rischiato di spazzare via il genere umano. Il protagonista è Kenshiro, erede della Sacra Scuola di Hokuto, un’arte marziale assassina che permette di uccidere i propri avversari facendo pressione su determinati punti vitali.
Kenshiro viene tradito dal vecchio amico Shin e costretto a essere separato dalla donna che ama, Julia, che lo lascia per salvarlo dalla tortura. Da quel momento in poi Kenshiro viaggia per il mondo affrontando predoni e ingiustizie, con il solo desiderio di salvare l’amata e riunirsi a lei.
Ken il guerriero è un anime in cui il concetto di lieto fine è alquanto labile e lo dimostra il fatto che poco dopo essere riuscito a riavere Julia, Kenshiro sia costretto a dirle addio, dal momento che la donna muore a causa di una malattia terminale.
Il momento della morte di Hughes, inoltre, sottolinea ancora una volta la lealtà e la fedeltà del personaggio, che gli impediscono di reagire a un nemico che ha le fattezze della moglie. Ma c’è da dire che il momento più terribile non è quello della morte, ma quello successivo del funerale.
Itachi Uchiha, Naruto
Quando Naruto inizia, Itachi Uchiha è percepito come un traditore e il villain della serie: responsabile di aver sterminato tutto il suo clan e, di fatto la sua famiglia, è davvero l’antagonista del primo arco narrativo, un’ombra malvagia che si allunga verso il fratello Sasuke.
Ma, man mano che la storia avanza, la verità viene a galla e Itachi passa dall’essere un traditore all’essere un personaggio eroico e un fratello esemplare, che si è sporcato le mani del sangue della sua famiglia pur di proteggere il villaggio, pur senza avere il coraggio di togliere la vita al fratellino minore, a cui era molto legato.
Sin dal suo debutto nella serie, Jiraiya è riuscito a conquistare con estrema facilità la simpatia del pubblico, un po’ per il suo tono goliardico, un po’ per l’effettivo affetto che mostrava nei confronti dei suoi allievi. Questo affetto si è riversato nel pubblico che ha finito col trovarsi col cuore in mano quando Jiraiya perde la vita.
Sebbene One Piece sia un anime caratterizzato molto spesso da toni leggeri e divertenti, l’opera non manca di alcuni momenti che spezzano davvero il cuore, come la morte di Portoguese D. Ace.
Si tratta di un personaggio che sarebbe lecito definire secondario, ma che in realtà si è scavato uno spazio privilegiato delle preferenze del pubblico. Il fratello non-di-sangue di Rufy non appare molto spesso nell’anime, ma il suo peso narrativo è stato talmente importante che la sua morte ha rivoluzionato la storia.
Ace infatti si sacrifica per salvare la vita al fratello, ponendosi come bersaglio dell’ammiraglio Akainu e dei suoi poteri derivati dal frutto Magma Magma, prendendo il colpo che era destinato a Ryfy. Morirà tra le braccia di quest’ultimo che, a causa dello choc, finirà col perdere i sensi.