Come si collega Eddie di Stranger Things agli Iron Maiden? In vari modi in realtà
Che Eddie Munson sia il personaggio più metallaro apparso finora in Stranger Things (come in tutte le serie tv degli ultimi vent’anni) ormai lo abbiamo capito. Dall’omaggio a Ronnie James Dio alla sua già indimenticabile performance di Master of Puppets dei Metallica, di certo i suoi gusti in fatti di musica non sono da mettersi in discussione.
E in una caratterizzazione del genere, di certo non poteva mancare un riferimento (anzi, più di uno) ad un’altra delle band metal più famose di sempre: gli Iron Maiden. Per chi non lo sapesse, negli anni ’80 i Maiden erano il gruppo numero uno del genere. Tutti gli album da loro pubblicati in quella decade, da The Number of the Beast (1982) in poi, sono oggi considerati dei classici.
Ed ecco il primo riferimento, per quanto non esplicitamente annunciato, che collega il personaggio alla band. I fan storici e i conoscitori di metal conoscono infatti benissimo la “mascotte” degli Iron Maiden. Ossia, la mostruosa figura che compare su tutte le loro copertine ogni volta con un ruolo diverso a seconda del contesto rappresentato.
Creata dall’artista inglese Derek Riggs, questa figura compare infatti fin dal primo album degli Iron Maiden (1980) e come si chiama? Proprio Eddie, detto “Eddie the Head”. Un personaggio simbolico che è comparso anche in concerti, videoclip e videogiochi ispirati alla musica della band inglese e al quale faranno seguito mascotte molto simili, come Vic Rattlehead dei Megadeth.
Anche se questo collegamento come dicevamo non è chiaramente esplicitato, basta guardare la scena qui sotto per capire come di certo non sia una coincidenza. Ricorderete la scena: è una delle prime del secondo volume della Stagione 4 di Stranger Things. Vediamo i ragazzi disperatamente alla ricerca di una canzone per salvare Nancy da Vecna, come hanno fatto in precedenza con Max.
“Che cosa stiamo cercando?” chiede Eddie. Gli risponde Robin: “Madonna, Blondie, [David] Bowie, Beatles? Ci serve musica!” Ed Eddie replica, furioso: “Questa È MUSICA!” Se guardiamo bene, in quel momento tiene in mano una musicassetta. Che non è nient’altro quella dell’album Piece of Mind degli Iron Maiden, uscito nel 1983.
Nella copertina vediamo Eddie the Head incatenato e in camicia di forza in una stanza d’isolamento, forse di un’ospedale psichiatrico. Un possibile riferimento alla “follia omicida” che personaggi come Jason imputano al nostro Eddie in ST. Il quale viene del resto, ricordiamo, accusato anche di satanismo. E anche a questo aspetto gli Iron Maiden non sono da considerarsi proprio estranei.
Ci potrebbe poi essere un motivo specifico per il quale Eddie si infuria così, dichiarando: “Questa È MUSICA!”. Infatti, è vero che l’heavy metal negli anni ’80 gode di un particolare successo commerciale. Ma è anche vero che in determinati ambienti (come l’Indiana, che non è certo Los Angeles) viene ritenuto ancora genere da emarginati e da persone problematiche e “diverse”.
Questo collima con l’immagine di Eddie in quanto persona non integrata nella società. Egli trova quindi sfogo nella musica come nel suo club di D&D, due cose che del resto si collegano tematicamente. Lo provano gli stessi Iron Maiden, dicevamo, con parecchi riferimenti nella loro musica a temi e motivi fantasy, ma anche richiami a realtà sataniche e demoniache.
In ogni caso, ciliegina sulla torta, la stessa band inglese non ha tardato ad omaggiare di rimando Eddie Munson e il suo apprezzamento per la loro musica. In un posto su Instagram uscito ieri, infatti, i Maiden hanno dichiarato: “Siamo con te, Eddie!”. Insomma: se c’è un personaggio in grado di far riscoprire ed apprezzare l’heavy metal alle nuove generazioni, questo sembra proprio lui.
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