Giovanni Storti, che con Aldo Baglio e Giacomo Poretti ha creato il trio comico più amato d’Italia, è in questo momento al cinema con Le voci sole, film di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi che esplora altri elementi più drammatici della capacità recitativa dell’attore. Per l’occasione ha rilasciato un’intervista con Il Giornale, parlando non solo di questo suo nuovo progetto, ma anche del lavoro come comico. Storti ha criticato molto il cosiddetto politicamente corretto reo, secondo lui, di distruggere la comicità.
La comicità è un modo parallelo di vedere la realtà, un modo dissacrante e alle volte un po’ cattivo. La linea tra garbo e fastidio è sottile, ma penso che il politicamente corretto non sia applicabile alla comicità, anzi la distrugge. Noi abbiamo fatto delle cose che forse non si potrebbero più fare: al Circo di Paolo Rossi picchiavo Giacomo che era privo di braccia e gambe, abbiamo sparato agli animali e oggi ti ammazzerebbero, poi con il dottor Alzheimer abbiamo trattato temi spinosi in modo incredibile.