Giovanni Storti contro il politicamente corretto: “Uccide la comicità”

Parlando con Il Giornale, Giovanni Storti ha attaccato il cosiddetto politicamente corretto che ucciderebbe la comicità

Giovanni storti
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Giovanni Storti, che con Aldo Baglio e Giacomo Poretti ha creato il trio comico più amato d’Italia, è in questo momento al cinema con Le voci sole, film di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi che esplora altri elementi più drammatici della capacità recitativa dell’attore. Per l’occasione ha rilasciato un’intervista con Il Giornale, parlando non solo di questo suo nuovo progetto, ma anche del lavoro come comico. Storti ha criticato molto il cosiddetto politicamente corretto reo, secondo lui, di distruggere la comicità.

La comicità è un modo parallelo di vedere la realtà, un modo dissacrante e alle volte un po’ cattivo. La linea tra garbo e fastidio è sottile, ma penso che il politicamente corretto non sia applicabile alla comicità, anzi la distrugge. Noi abbiamo fatto delle cose che forse non si potrebbero più fare: al Circo di Paolo Rossi picchiavo Giacomo che era privo di braccia e gambe, abbiamo sparato agli animali e oggi ti ammazzerebbero, poi con il dottor Alzheimer abbiamo trattato temi spinosi in modo incredibile.

Forse siamo riusciti a tenere un livello di comicità non così cattiva, pur trattando temi in modo cattivo. Però ultimamente non puoi dire niente. Ci sono questi gruppi, penso agli animalisti: io amo la natura più di ogni cosa, poi fingi di dare un calcio a un gatto e ti attaccano come se fossi un delinquente. Forse vogliono farsi vedere, ma ti impediscono di dire qualsiasi cosa

Per quanto riguarda invece i lavoro come Trio, e le cose di cui va fiero o rimpiange, Giovanni Storti spiega:

Sono orgoglioso del fatto che come Trio abbiamo sempre cercato di essere autonomi, cioè di fare le cose che ci piacevano, anche sbagliando. Un rimpianto? C’è stata la possibilità magari di lavorare con dei miei miti, come Jackie Chan, e non l’abbiamo fatto per meccanismi un po’ sciocchi

Che ne pensate?