Il grande potere della musica nei momenti più toccanti di Stranger Things
In quanto serie molto aggrappata alla cultura popolare (degli anni ’80), Stranger Things come sappiamo fa un utilizzo intenso e pensato di musica e canzoni nei momenti più importanti. Brani leggendari di vari generi vengono legati a scene memorabili e da ripercorrere legando i suoni e i testi alla narrazione come nel miglior cinema. Parliamone, ovviamente con SPOILER sugli ultimi episodi.
Lo vediamo già nella prima stagione, in una scena toccante nella quale vediamo Jonathan Byers e il fratellino Will condividere un momento speciale legato alla musica. Jonathan mette a parte Will della sua passione per brani e band che all’epoca si potevano dire veramente alternativi, e li cita: “Joy Division, [David] Bowie, Television, Smiths… ti cambieranno la vita”.
E come ricordiamo è poi uno dei più celebri successi dei Clash, band cult punk/new wave dell’epoca, non solo a stabilire un contatto particolare tra i due ma anche a donare forza a Will quando si trova intrappolato nel Sottosopra: Should I Stay or Should I Go. E, nella seconda stagione, a mantenere il contatto con i suoi amici quando è soggiogato dal Mind Flayer.
La musica viene sfruttata anche a partire dal suo valore intrinseco, legato a momenti emotivi che vengono sottolineati dalla natura musicale del brano ma anche dalla “nomea” che detiene ancora oggi. Il discorso viene quindi ribaltato quando nella seconda stagione entrano per la prima volta in scena Billy e Max, sulle note di Rock You Like a Hurricane degli Scorpions.
In Stranger Things, come nella vita reale, la musica può cambiare la vita e può anche salvarla
Se i Clash sono e vengono infatti ancora oggi considerati un gruppo di grande spessore e impegno, gli Scorpions rappresentano viceversa quella branca della musica hard rock anni ’80 un po’ più superficiale e legata all’idea di potenza ed autocelebrazione. Aura esattamente emanata come sappiamo da Billy (più che da Max), e che perciò lo caratterizza anche a partire dal brano in questione.
Un ruolo più di sottofondo ha invece la cover di Heroes di David Bowie realizzata da Peter Gabriel a trent’anni dall’uscita dell’originale. Una versione lugubre e profonda, che udiamo nella memorabile scena strappalacrime in cui Undici (Eleven) legge la lettera di Hopper a lei indirizzata. Ricordiamo che, in quel momento, per tutti Hopper è morto.
Altri celeberrimi brani della decade (o poco prima, o poco dopo) caratterizzano momenti differenti. A sfondo adrenalinico (Detroit Rock City dei Kiss durante la partita a D&D dell’Hellfire Club). A sfondo romantico (Every Breath You Take dei Police al ballo di fine anno nella seconda stagione). O a sfondo grottesco (Psycho Killer dei Talking Heads: Jason che imputa gli omicidi di Vecna ad Eddie Munson e al suo club).
Ovviamente anche in questi casi le scelte non sono casuali e vanno ben al di là del semplice titolo o dell’atmosfera del brano a seconda della scena in questione. La canzone dei Kiss legata ad Eddie, per esempio, ha tutto a che fare con la sua evidente passione per rock “duro” ed heavy metal.