Qualche giorno fa è arrivata la condanna per R Kelly a 30 anni di carcere. Il cantante di I Believe i can Fly è stato infatti ritenuto colpevole di tutte le accuse, tra cui una di racket relativo allo sfruttamento sessuale di bambini, rapimento e lavoro forzato, nonché otto accuse di violazione del Mann Act, che vieta il trasporto di una persona oltre i confini di stato per attività sessuale illegali (qui tutti i dettagli). Si tratta praticamente di una condanna all’ergastolo per il cantante visti i 55 anni di età. Per questo motivo, per la sua sicurezza, è stato posto nel regime carcerario speciale per la prevenzione dei suicidi. Tuttavia il team legale dell’ormai ex star dell’R&B ha definito questa decisione nei confronti di R Kelly una violazione dei diritti del cantante.
In una dichiarazione a E! News, l’avvocato dell’artista, Jennifer Bonjean, ha affermato di ritenere che sia stato “messo nel regime carcerario speciale per la prevenzione dei suicidi per motivi puramente punitivi in violazione dei suoi diritti sull’ottavo emendamento” mentre è detenuto al Metropolitan Detention Center di New York.