Caparezza è in questo momento impegnato nell’Exuvia Tour in giro per l’Italia dove sta portando la sua strabordante fantasia e la sua sagace musica. Siamo stati alla recente tappa di Lucca e possiamo dirvi già da subito, prima di entrare nello specifico, che Michele Salvemini ha mostrato in ogni singola nota la sua voglia di tornare sul palco e ha realizzato un concerto nel quale ha aperto la porta sulla sua anima a noi spettatori che non abbiamo potuto che divertirci insieme a lui. Ma andiamo con ordine.
La scaletta è un compendio del Caparezza-pensiero
La scaletta scelta dal Capa è molto significativa e in linea con quella che è l’idea che è alla base di questo tour. Durante lo spettacolo il rapper di Molfetta spesso spiega come alla base del suo recente lavoro ci sia il rito di passaggio, la trasformazione, l’evoluzione. La stessa parola Exuvia, sta ad indicare il resto di un esoscheletro dopo la muta di un artropode. Dunque una metamorfosi, per l’appunto.
Oltre a presentare ogni brano tratto dall’ominimo ultimo CD, Caparezza ci porta in un lungo viaggio nella sua personale ed intima trasformazione. Ci racconta del suo amore per l’arte ed in particolare per Van Gogh, delle sue origini come cantante, delle sue idee in fatto di politica, società . La scaletta di questo Exuvia Tour è un autentico paradigma del Capa pensiero, un compendio di tutto quello che il rapper pugliese vuole farci sapere di sè. Lui sempre così riservato e chiuso, lascia alla musica il compito di raccontarci chi sia veramente. Non è un caso che parlando prima del brano China Town, Michele Salvemini spieghi al pubblico come per lui la scrittura sia l’invenzione più importante della storia dell’uomo. Solo grazie a quella l’essere umano è in grado di esprimersi. Solo usandola il Capa si esprime, si racconta.
Il ritmo e l’ordine di esecuzione delle canzoni è stato scelto da Caparezza in modo oculato e sapiente. Partendo con brani più lenti del suo repertorio, proseguendo in un crescendo lento ma costante ed esploso in 3 canzoni consecutive che hanno mandato in visibilio il pubblico. Ha cotto a fuoco lento le persone tra la folla per poi accendere un fuoco che ha arso potente fino alla fine del concerto
“Manteniamo il mood” – ci ripeteva Caparezza negli intervalli di questi tre brani
La scelta delle canzoni con le quali chiudere il concerto è poi peculiare sia per il signficato che il Capa ha voluto dare all’esibizione che al ritmo che non ha voluto rallentare fino alla fine. Chiudendo con Exuvia, Vieni a Ballare in Puglia e Fuori dal Tunnel, il Capa riassume in pochi minuti tutti il senso del concerto. Il brano che dà il titolo al suo ultimo disco, quello che l’ha lanciato nell’Olimpo e forse la sua hit più famosa. Tutta la sua trasformazione come artista ed essere umano riassunta in sole 3 canzoni.
Caparezza porta il teatro sul palco e lo fa come nessuno
Negli spettacoli dal vivo succede spessissimo che gli artisti lavorino con giochi di luci, esbizioni di danza e simili. E Caparezza in questo non fa di certo eccezione. Il suo esiguo ma funzionale corpo di ballo lo accompagna in tutte le sue stravaganti messe in scena delle canzoni. Scenografie, costumi. Tutto rispecchia il vulcanico rapper e la sua visione così unica e particolare della vita. L’incredibile mix di fantasia, cultura, riflessione e divertimento che la sua riccioluta testa partorisce ad ogni concerto non è certo una novità . Tuttavia anche in questo Exuvia Tour, il Capa fa di più. Fa teatro, quello vero.
Parliamo di lunghi e geniali intermezzi tra una canzone e l’altra nella quale viene fuori tutta la sua barocca visione del mondo. Dall’adorazione del Dio Cicala, alla messa in scena della sinossi dell’Orlando Furioso utilizzato come paradigma della differenza tra fiducia e fede in sè stessi, passando per digressioni sulla vita di Van Gogh e Dante o su semplici monologhi nel quale il suo pensiero viene fuori. Capa in un modo tutto suo, unico ed inimitabile, riesce a far ridere, a far riflettere ed anche a insegnare qualcosa al suo pubblico che in più di un’occasione è parso pendere dalla sue labbra.
Come un grande marionettista, Caparezza muove le fila del concerto per far arrivare al pubblico le sue idee senza le quali non sarebbe mai stato qui. Sente il bisogno di parlare dell’arte che lo ha plasmato perchè è l’unico modo per noi spettatori per capire cosa lo ha portato a partorire quei brani. Non troverete mai un racconto più accurato, acuto e divertente delle avventure di Orlando e Angelica. Nessun dubbio a riguardo.
Conclusioni
L’Exuvia Tour è un esplosione di colori, musica, divertimento. Un’iniezione di vita che Caparezza regala al suo pubblico a modo suo. Lo fa divertire e ballare con le sue canzoni più famose, lo fa riflettere con i suoi monologhi e lo intrattiene con le sue folli coreografie dai colori sgargianti. Un’esperienza musicale da fare anche se non conoscete troppo le sue canzoni. Perchè un concerto di Capa è molto di più di semplice musica, accordi e microfoni: è un viaggio nell’anima di un artista come ne esistono davvero pochi nel nostro Paese.