L’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, cade vittima delle prese in giro di due comici russi
Brutta figura ma per certi versi inevitabile quella di J.K. Rowling, l’autrice inglese della saga di Harry Potter, che è stata presa di mira da una coppia di famosi comici e imitatori russi. Costoro, noti come Vovan e Lexus, hanno in passato preso in giro con chiamate scherzo anche Elton John, Billie Eilish, Bernie Sanders e George W. Bush.
Durante la chiamata di 12 minuti il duo prende di mira la Rowling a causa del suo sostegno all’Ucraina; e la convincono di star parlando con Volodymyr Zelensky. Iniziano con il rimarcare come la famosa cicatrice di Harry Potter a forma di Z (una saetta in realtà) sia molto simile al simbolo che ormai siamo abituati a vedere sui carri armati russi; e chiedono se l’autrice non sia disposta a modificarla come un tridente ucraino.
I due poi, fingendosi sempre ucraini, passano a domandare se il personaggio di Silente (Dumbledore) fosse veramente gay e con chi fosse andato a letto. “Speriamo non con un transgender” dicono i comici, ricollegandosi alle accuse di transfobia delle quali la Rowling è da tempo bersaglio.
Uno scherzo “privo di gusto”
I russi dichiarano poi di scrivere “Avada Kedavra” sui missili utilizzati in guerra; e nel svelare infine lo scherzo attivano la webcam per presentare “L’Ordine della Fenice ucraino”. Niente Zelensky, ma solo tre personaggi con delle magliette con scritto in russo “Solo Putin”. Un momento piuttosto brutto e non solo perché cringe.
“Abbiamo letto Harry Potter ai soldati nel battaglione; ma non gli abbiamo letto i passaggi riguardanti i mezzosangue perché i soldati sono nazionalisti e non amano gente così” insistono i due. E incalzano: “Vogliamo comprare un sacco di armi e missili con i tuoi soldi per distruggere le truppe russe, speriamo che tu sia d’accordo”.
Realizzato lo “scherzo”, un rappresentante della Rowling lo ha definito “privo di gusto”; specificando come il video sia stato modificato in una rappresentazione distorta della conversazione. C’è anche da dire che i due comici, Vovan e Lexus, sono spesso stati criticati come strumenti di regime in quanto spesso accaniti in particolare verso personalità critiche nei confronti della politica estera russa.