Se spasimate in attesa dei nuovi episodi di The Boys, ecco una lista di serie TV da vedere per ingannare l'attesa
Non è così facile trovare una serie che possa “competere” con The Boys quanto a violenza, eppure se siete amanti della serie tv su Prime Video sicuramente Preacher è una serie che fa per voi.
Basato sui fumetti di Garth Ennis, Preacher prende il via da una premessa folle. Il predicatore Jesse Custer (Dominic Cooper) che parte in missione alla ricerca – letterale – di Dio insieme alla sua fidanzata (Ruth Negga) e a un vampiro irlandese (Joe Gilgun).
Con un umorismo nerissimo, quantità di sangue a non finire, in un mondo dove coesistono il Paradiso e Adolf Hitler, Preacher è la serie perfetta per chi vuole qualcosa che ricordi un po’ le vibes di The Boys.
Come è stato detto e ripetuto varie volte nel corso di questi anni, The Boys è una serie che funziona perché si interroga su quello che succede quando i superpoteri non vengono concessi agli eroi, ma a personaggi che non hanno scrupoli o mancano di valori morali.
Una riflessione simile era già stata affrontata anche in Misfits, serie britannica incentrata su un gruppo di adolescenti che, a causa di alcuni reati minori, devono fare servizio sociale.
Inaspettatamente vengono tutti colpiti da un fulmine di uno stranissimo temporale e, subito dopo, si trovano con diversi superpoteri, dalla capacità di gestire il tempo a quello di diventare invisibile. E la loro carriera di supereroi inizia… con un omicidio.
Happy! racconta la storia del detective della polizia Nick Sax (Christopher Meloni) che, dopo essere sopravvissuto a un attacco di cuore, di colpo diventa capace di vedere l’amico immaginario della figlia, un unicorno di nome Happy (nella versione originale doppiato da Patton Oswalt).
I due fanno squadra, diventando un duo che combatte cospirazioni, alieni, sette sessuali e altre mirabolanti, oscure ed eccentriche avventure. La caratteristica di Happy! è di essere una serie che va oltre il concetto stesso di dissacrante e che per alcuni, forse, potrebbe essere anche un po’ troppo.
