Sono passati quasi 30 anni da quando, nel 1993, Steven Spielberg portò al cinema Jurassic Park. Si tratta di uno dei film più celeberi e iconici della storia del cinema e che racconta la storia di un uomo, John Hammond, in grado di ricreare geneticamente i dinosauri partendo dal DNA ricavato dall’ambra e portarli dunque nuovamente alla vita. Chiunque abbia visto film sa quanto questa sia un’idea sbagliata e che va bene solamente se i T-Rex siano finti. Tuttavia non è impossibile che in futuro qualcosa del genere possa accadere sul serio.
Max Hodak infatti, che ha co-fondato Neuralink insieme a Elon Musk, ha twittato la scorsa settimana che l’ingegneria avanzata e la scienza dell’allevamento potrebbero creare nuove specie geneticamente modificate simili ai dinosauri, proprio come visto nei film.
Probabilmente potremmo costruire Jurassic Park se volessimo. Non sarebbero dinosauri geneticamente autentici ma [emoji che scrolla le spalle l’uomo]. Forse con 15 anni di allevamento + ingegneria si potrebbero ottenere nuove specie super esotiche. La biodiversità (antifragilità) è decisamente preziosa; la conservazione è importante e ha senso. Ma perché fermarci qui? Perché non provare intenzionalmente a generare una nuova diversità?
Non era chiaro esattamente a chi si riferisse Hodak quando ha scritto”noi”, ma sembra che si riferisse agli scienziati del suo collettivo. L’idea che propone non riguarda direttamente Neuralink, che di recente ha mostrato una scimmia che gioca ai videogiochi usando solo la sua mente (ve ne abbiamo parlato qui), ma suggerisce invece il potenziale che le aziende biotecnologiche hanno nell’aiutare gli esseri umani a trasformare tali concetti in realtà.
La start-up, fondata dal miliardario da Hodak e da Musk nel 2016, mira a impiantare un’interfaccia computerizzata nel cervello umano per fornire un trattamento a lungo termine per condizioni neurologiche come demenza, Alzheimer e lesioni del midollo spinale.
Cosa ne pensate di queste parole di Max Hodak?