I Foals tornano con un nuovo album perfetto per festeggiare la vita che ricomincia (dopo la pandemia)
Già tutto un programma fin dal titolo il nuovo disco dei Foals, la band indie rock inglese ormai sulle scene da più di dieci anni e tra i più importanti nomi del rock internazionale. Life Is Yours si preannuncia fin da subito come un inno alla vita, consegnato ai fan dal gruppo in una tracklist vivace, esplosiva e colorata.
Lo stile musicale costruisce sulla tradizione post-punk revival con la quale la band si è presentata al mondo all’inizio degli anni ’10, ma arricchita qui da vive sfumature new wave e da un accento melodico particolarmente marcato. Dopo anni di carriera, come ogni buon gruppo che si rispetti i Foals hanno imparato a fare esattamente le canzoni che sono interessati a fare.
Ed ecco che quindi oltre ai primi straordinari singoli come Wake Me Up e 2am abbiamo brani coinvolgenti e ricchi di spunti, riff e idee per coinvolgere il pubblico millennial (e forse gen z); pubblico desideroso non solo di un disco per l’estate ma anche di canzoni per celebrare il ritorno alla vita “normale” dopo la pandemia.
La riscoperta di sé, la voglia di ricominciare e il desiderio di abbracciare il mondo sono le tematiche portanti di brani intensi come Looking High; Crest of the Wave; The Sound; e la title track d’apertura, Life Is Yours. Se è vero che non ci sono sostanziali evoluzioni rispetto al doppio Everything Not Saved Will Be Lost (2019), è anche vero che questo nuovo album tradisce una sicurezza tutta nuova.
Di più, manifesta il bisogno e quasi la necessità dell’esplorazione di suoni più solari, meno cupi, meno introspettivi e meno ricercati. Ecco perché il disco si presenta come molto più diretto; meno sfumato e atmosferico rispetto ai precedenti e molto più imperniato su cori orecchiabili, ritornelli da cantare a squarciagola, pattern che si piantano in testa.
I fan storici dei Foals potrebbero vedere Life Is Yours come un momento di stanchezza e come un lavoro blando e poco interessante. Ma alla luce dei tempi questo nuovo album andrebbe invece considerato come un lavoro in grado di leggere i (nostri) tempi; meglio, di commentarli e viverli. Cosa non troppo comune nel rock di oggi e specie quello di matrice indie.