Il Caparezza di inizio carriera ne aveva per tutti, e senza filtri: discoteche, concerti metal e partite di calcio sono gli ambienti che attacca nella sua Chi C*zzo Me Lo (Fa Fare)
Già ai tempi di ?!, il suo primo album (è proprio questo il titolo), Caparezza dimostrava un’irriverenza e uno stile provocatorio unici. Una canzone come Chi C*zzo Me Lo, rigorosamente censurata nel titolo, vede il rapper pugliese come suo solito disincantato e distante da svariati ambienti che vedono coinvolti “i giovani” e il generale le persone comuni.
Come in molti suoi altri testi, Capa esprime scettiscimo ed incomprensione per tali ambienti, anticipando tematiche che poi ritorneranno in testi come Fuori Dal Tunnel. In Chi Cazzo Me Lo (Fa Fare, verso completo), il rapper esamina il mondo delle discoteche, quello dei concerti metal e quello delle partite negli stadi esprimendo disincanto e cinismo nei confronti di ciascuno di essi.
“(Hey gente, stasera si va tutti in discoteca!)
Mi guardo in giro e ammiro cose mai viste Puttane moraliste miste a mistiche sataniste, sono triste Qualcuno mi dica se esiste una briciola di coerenza Senza questa non mi resta che menare il DJ della festa E basta! Hai rotto il cazzo con ‘sto disco Non digerisco l’underground Ti finisco giusto al primo round ‘Sti masticapasticche io li impiccherei Mo’ smamma, va da mamma che smazza ninna nanna“
Nella prima strofa Capa si guarda intorno in una discoteca e vede vari esempi di umanità che a suo avviso rappresentano nonsense ed ipocrisia. Non mancano i dovuti riferimenti al consumo di droga, tipico di questo tipo di contesto; e alla musica “underground” intesa come elettronica dal carattere techno creata solo per il ballo e, appunto, per lo “sballo”.
“Nel cesso c’è una bona dalla pelle liscia Ma da come piscia nell’interno coscia c’ha una biscia Mi guarda e mi s’ammoscia, va tutto alla rovescia Perché ciascuno non si prende il suo tipo Sciascia? Lascia che ti converta, stai all’erta Qualcuno mi avverta se porto la chiappa scoperta Diserta ‘sto posto di merda, lascia stare Co’ ‘sto volume non riesco a parlare“
In questa strofa c’è un chiaro riferimento ad una persona transgender, oppure ad un semplice travestito. Da un momento d’attrazione alla constatazione della natura “mascula” della “bona” in questione, Capa sembra esprimere una sorta di dissenso, più per la situazione che per le preferenze sessuali di chicchessia. E come il romanzo di Leonardo Sciascia, chiede che venga dato “A Ciascuno il Suo”.
Il ritornello molto essenziale contrasta con la strofa minimale e dominata dai bassi intorducendo una semplice melodia elettronica su base downtempo, piuttosto avveniristica per l’epoca, tra l’altro, in Italia. E come farà in Fuori Dal Tunnel, il rapper si domanda: “Chi me lo fa fare?”; cioè: perchè uscire solo per trovarsi in un ambiente tanto disagevole? Ma è solo l’inizio.