Kate Bush: chi è la cantante riportata in auge da Stranger Things [VIDEO]

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A metà anni ’80 la Bush è all’apice della sua popolarità, grazie anche al duetto con il succitato Peter Gabriel in Don’t Give Up (1986), altra canzone famosissima. Ma non dura a lungo: con il finire degli anni ’80 l’artista inizia a sposare uno stile sempre più intricato, personale e meno accessibile; così facendo si radicalizza e porta i fan a seguirla con sempre maggior difficoltà.

Ciò non di meno, i suoi lavori di questo periodo sono incredibilmente interessanti e anticipano gran parte dell’art pop femminile oggi proposto da figure come Mitski, Caroline Polachek, St. Vincent, Kelly Lee Owens, Angel Olsen e molte altre ancora. Ed è un po’ in questo che si ritrova, soprattutto, l’importanza della figura di Kate Bush.

In un’epoca nella quale infatti la tipica popstar femminile deve sposare ambiti commerciali e tradurre le proprie istanze di emancipazione in successo da classifica (come Madonna), Kate sceglie un percorso molto più intimo e difficile. Ma nel fare questo apre di fatto la via a virtualmente ogni performer e artista femminile atipica e alternativa che arriverà nelle decadi successivi.

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Fornisce cioè loro un modello, mostrando come una cantante pop possa avere successo, conquistare le classifiche ed essere popolare ma anche allo stesso tempo compiere una ricerca musicale importante ed impegnativa. Questo tipo di influenza è stata riconosciuta da tantissime artiste, tra le quali Bjork, Rosalia, Grimes, Florence Welch e Charli XCX.

Inoltre, fun fact, anche la stessa Winona Ryder (l’interprete di Joyce in Stranger Things) è ed era ai tempi una sua fan sfegatata, al punto da essere stata lei a convincere i fratelli Duffer ad inserire Running Up That Hill nella nuova stagione. E questi sono solo ancora piccoli esempi della sua enorme influenza.

L’ultimo album di Kate Bush risale al 2011: 50 Words for Snow è un disco sperimentale con accenti jazz, barocchi e classicheggianti che vira molto verso l’ambient e non riporta più nulla dei suoi orecchiabili successi anni ’80. Ulteriore prova del suo eclettismo e della sua incomparabile statura artistica. Chissà che il ritrovato interesse del pubblico non la riporti ora in scena? Sarebbe un evento incredibile!

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