Nel 2002, dopo diversi tentativi andati a vuoto di Marvel di creare film di rimarchevole fattura ecco che arriva Sam Raimi a rimescolare le carte tirando fuori uno dei cinecomic più influenti di sempre. Se infatti oggi siamo abituati a vedere al cinema film basati sui fumetti, venti anni fa questa era tutt’altro che la normalità , anzi. Prima della Trilogia del regista del Michigan i film Marvel erano pochi e spesso molto brutti.
Raimi crea una storia delle origini intensa affidandosi Tobey Maguire per dare vita al Peter geniale ma allo stesso tempo impacciato che abbiamo imparato ad amare. Il regista cala inoltre il jolly scegliendo Willem Dafoe come Green Goblin. Inutile girarsi attorno, la follia che naturalmente permea lo sguardo dello strepitoso attore del Wisconsin è semplicemente perfetta per un personaggio come Norman Osborn. La sua risata, il suo disagio interiore mostrato in modo eccelso dal regista, sono tra i punti di forza maggior di questo film.
Raimi fa il resto. Scene d’azione frenetiche ma allo stesso tempo chiare e limpide. Un’atmosfera che balla, quasi come sulle ragnatele di Spider-Man, tra dark e comedy passando per alcuni accenni all’horror immancabili nel suo cinema. Una sceneggiatura solida, battute indimenticabili e una maestria dietro la macchina da presa che raramente avremo poi rivisto in un cinecomic. Se oggi Marvel è quella che è, grande merito va dato a questo film che ha mostrato quanto può essere bello un film di supereroi a chi li snobbava.
8) Doctor Strange nel Multiverso della Follia, 2022
Nel 2022 Sam Raimi torna alla guida di un cinecomic e lo fa alla grande. Sebbene goda di meno libertà creativa rispetto a quanto visto nella Trilogia di Spider-Man, questo secondo capitolo dedicato allo Stregone Supremo di Benedict Cumberbatch è un’autentica boccata d’aria fresca nel MCU.
Si tratta infatti di un film nel quale il cineasta e Marvel trovano un accordo tra canoni narrativi del franchise e estro dell’autore. Lo stile di Raimi, in determinate scene, è incredibilmente visibile, tra grandangoli esasperati, scene frenetiche e primi piani ormai marchio di fabbrica del regista del Michigan. Le autocitazioni di Raimi sono molte, ben visibili e imperdibili. Il regista si diverte e fa divertire regalando un film dal ritmo frenetico e dallo stile unico e inimitabile.
Raimi riesce nell’impresa di portare anche un minimo di violenza, zombie, demoni e sangue nel mondo Marvel, cosa che fino al suo arrivo era un’autentica chimera. Ben lontano dalle vette irraggiungibili toccate da Spider-Man 2 che ha fatto scuola a tutti i cinecomic a venire, ma comunque un film che potrebbe segnare una svolta tanto agognata quanto necessaria nel MCU. Se avete dubbi vi diciamo solo tre parole: battaglia delle note, non vi serve altro. Vedere per credere.
7) Pronti a Morire, 1995
Nel 1995 Sam Raimi si dedica ad un genere complesso col quale tutti i più grandi, almeno una volta nella vita, devono fare i conti: il western. E anche questa volta il regista del Michigan non delude, girando un film divertente dal ritmo serrato che non lascia alcun respiro allo spettatore e con momenti di sceneggiatura così complessi e allo stesso tempo così semplici nella loro genialità da essere assolutamente perfetti.
Pronti a morire racconta infatti di una piccola cittadina nel far west dove gli abitanti organizzano un torneo fatto di duelli uno contro uno pistola in mano nel quale partecipa anche una straniera senza nome, interpreta da una Sharon Stone, all’apice della carriera. Il richiamo all’uomo senza nome di Clint Eastwood della Trilogia del Dollaro è lì da ammirare e il fatto che la prima cosa che la donna vede arrivando in città sia un uomo che fabbrica bare di legno, beh, è assolutamente inequivocabile.
Raimi è innamorato dei lavori di Sergio Leone e in questo film è tremendamente visibile. I primissimi piani durante i duelli, la scelta di sceneggiatura del duello finale così simile a quella di Per un pugno di dollari, le ambientazioni all’interno dei saloon. Ogni cosa è firmata dal regista del Michigan, la fa totalmente sua nel suo classico stile inconfondibile ma omaggiando il grande maestro dello Spaghetti Western.
Il cast infine, che vede nomi del calibro di Gene Hackmann nei panni di un autentico villain, Russel Crowe e un giovanissimo Leonardo DiCaprio insieme alla già citata Sharon Stone, è guidato con saggia maestria da Raimi ed è totalmente perfetto e ispirato. L’incredibile capacità del regista di elevare ogni attore e ogni singola inquadratura in questo film viene fuori più forte che mai.
Ogni momento è rimarchevole. Ogni scena creata in modo perfetto. Uno dei migliori omaggi mai fatti a Sergio Leone in uno dei western moderni più divertenti frizzanti mai realizzati. Non riuscierete a staccare gli occhi dallo schermo. Garantito.
6) Spider-Man 2, 2004
Di questo film vi avevamo già parlato nella top dedicata ai film di Spider-Man (qui per vederla) nella quale si trovava, neanche a dirlo, in prima posizione. Si tratta infatti di uno dei cinecomic migliori mai girati guidato da una potenza narrativa raramente eguagliata in film di questo tipo. Un Peter maturo, combattuto che deve vedersela con quello che possiamo definire, senza timore di smentita, uno dei villain migliori mai apparsi su schermo.
Il Doc Ock di Alfred Molina è infatti perfetto, sia nei momenti nei quali tenta di aiutare il mondo col suo genio sia in quelli nei quali i suoi tentacoli meccanici prendono il sopravvento. La redenzione finale, il Non voglio morire da mostro mette i brividi anche dopo aver visto questo film decine di volte.
Sam Raimi tira fuori il meglio di sè in questo lavoro. Le sue inquadrature rapide e frenetiche si sposano perfettamente con l’agilità di un personaggio come Spider-Man. Inoltre la sua maestria nelle scene gore emerge totalmente nella sequenza nella sala operatoria nella quale Octopus compie un’autentica strage. Una delle scene visivamente più belle dell’intera trilogia. Vogliamo parlare del combattimento nel treno? Nella ripresa dall’alto che mostra Peter portato i salvo come un eroe dalla brava gente di New York? A distanza di quasi 20 anni gli effetti non hanno subito minimamente il peso degli anni, anche per scelte registiche eccellenti. Una, su tutte, l’utilizzo di veri tentacoli meccanici che hanno reso molto più vero Doc Ock. Un pinnacolo di qualità raramente (o quasi mai) toccato da un cinecomic. Nessun dubbio a riguardo.