Le t.A.T.u.: che fine hanno fatto? La storia dal successo alla (presunta) reunion [VIDEO]

t.A.T.u.
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Forse il duo musicale russo più famoso di sempre, ve le ricordate? Che fine hanno fatto le t.A.T.u.?

Correva il 1999, due giovanissime ragazze di 14 e 15 anni decisero di formare un duo musicale, grazie al producer russo Ivan Shapovalov, che chiamarono t.A.T.u. (che in russo significava “questa quella”, cioè “questa ragazza, quella ragazza”). I primi anni con il neo gruppo non furono fortunatissimi.

Il successo arrivò solo tre anni dopo, nel 2002, con il loro primo singolo in inglese “All The Things She Said“, sbarcato anche in Italia (i fan del Festivalbar ricorderanno). A fare scalpore – e quindi a dettare il successo del duo – non fu tanto il brano in sé, quanto il videoclip. Ricordiamo che eravamo agli inizi del 2000.

Siamo prima della grande emancipazione dei movimenti LGBTQ+, in un’epoca in cui anche un bacio saffico faceva scalpore. Ed infatti il bacio tra le due ragazze, vestite da studentesse, arrivato nel bel mezzo del video, costò alle t.A.T.u. addirittura una censura in molti paesi. Altri, invece, decisero di accogliere quell’immagine libera, che altro non faceva che condire il singolo.

La canzone in fondo parla solo di due studentesse innamorate, ma ostacolate dalle famiglie. E il pubblico capì. Il singolo spopolò in Australia, nel Regno Unito e alla fine riuscì a vendere più di due milioni di copie in tutto il mondo; a questo seguì la pubblicazione del primo album del duo, “200 km/h in the Wrong Lane“. 

Quegli anni per Lena Katine e Julia Volkova furono d’oro, tutto il mondo le seguiva, le idolatrava e credeva nel loro amore (che sembrava essere reale). Eppure qualche anno dopo, nel documentario Anatomy of t.A.T.u., le due dichiararono esplicitamente che quella di sembrare amanti era stata una scelta di marketing imposta dal loro manager per fare presa sui fan.

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