Si chiama Nancy Crampton Brophy e nel 2011 scrisse sul suo blog un saggio titolato Come uccidere tuo marito e qualche anno dopo autoprodusse il libro Il marito sbagliato, una storia nella quale una donna cerca di fuggire agli abusi del marito fingendosi morta. Pura fantasia giusto? Sbagliato. Perchè proprio ieri una giuria della contea di Multnomah l’ha dichiarata colpevole dell’omicidio del marito, Daniel Brophy. Se già questo non fosse già incredibilmente ironico di suo, anche le modalità con le quali il fatto è accaduto e il fatto che volesse incassare il milione di dollari di assicurazione sulla vita ricordano in modo sinistro la sua opera.
Mentre la giuria emetteva il verdetto, Crampton Brophy non ha mostrato alcuna reazione. Lisa Maxfield, una dei suoi avvocati, subito dopo la fine dell’udienza ha dichiarato che avrebbero fatto ricorso in appello
Il marito fu trovato morto nella sua scuola di cucina nel 2018, colpito due volte al petto. Mesi dopo, sua smoglie fu arrestata. Le telecamere di sorveglianza collocarono infatti la Crampton Brophy vicino alla scuola all’incirca al momento della morte del marito. Questo, insieme al significativo pagamento dell’assicurazione sulla vita che avrebbe ricevuto fecero cadere tutte le accuse su di lei.
Durante il processo, che si è svolto negli ultimi due mesi, l’accusa ha fornito maggiori dettagli sulle circostanze della morte di Brophy. La moglie aveva infatti acquistato la stessa marca e modello di pistola usata per uccidere suo marito. La polizia ritiene che abbia sostituito la canna della pistola per renderne più difficile la traccia. Tale arma non è mai stata trovata.
La difesa ha affermato che l’autrice di Come uccidere tuo marito non aveva un motivo abbastanza forte per giustificare l’uccisione del marito. Le finanze della coppia non erano così disastrose come aveva indicato l’accusa. Inoltre la difesa ha anche indicato che la maggior parte delle prove circostanziali fornite dall’accusa erano legate alla carriera di scrittrice di Crampton Brophy. Il team ha attribuito l’acquisto della pistola alla ricerca fatta per un futuro libro e ha sostenuto che si trovasse in macchina per lavoro al momento dell’omicidio.