Rai, Dania Mondini denuncia 5 dirigenti: “costretta in stanza con collega affetto da flatulenza”

La conduttrice del TG1 si è trovata in una situazione spiacevole a causa di alcuni attriti con dei colleghi.

Dania Mondini
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Dania Mondini, nota giornalista italiana iscritta all’albo dal 1988, è un volto importante della Rai, per la quale ha cominciato a lavorare nel 1995, cominciando con il TGR, per poi spostarsi ad altre mansioni, sia in televisione che in radio. Nel 2019, inoltre, è stato pubblicato un suo libro, L’affare Modigliani. Trame, crimini, misteri all’ombra del pittore italiano più amato e pagato di sempre.

Da qualche anno, la Mondini è tra le conduttrici delle edizioni mattutine del TG1 (recentemente, tra l’altro, avevamo riportato un loro controverso servizio sui videogiochi), un ruolo decisamente molto importante, che però l’ha portata a delle situazioni estremamente spiacevoli che recentemente ha denunciato alla procura generale di Roma.

Nel dettaglio Dania Mondini ha raccontato di essere stata spostata di stanza dalla dirigenza, dopo alcuni attriti con dei colleghi, dove ha avuto a che fare con un altro giornalista “che non riusciva a trattenere flatulenze ed eruttazioni”. Al suo rifiuto di condividere il luogo di lavoro con il “rumoroso” collega, la Mondini sarebbe stata anche vittima di ripercussioni lavorative e personali ovvero servizi brevi e gravi insulti verbali.

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Dana Mondini

La vicenda ha avuto luogo nel 2018, con la procura che aveva indagato da poco contro i 5 giornalisti-dirigenti di allora ovvero il vicedirettore del TG1 Filippo Gaudenzi; Andrea Montanari, attuale direttore di Radio Rai 3; Marco Betello; Piero Felice Damosso e Costanza Crescimbeni. All’inizio si era concluso tutto con un nulla di fatto: l’accusa di stalking era decaduta, spostandosi su quella di mobbing con un passaggio al tribunale civile. Ma le cose hanno avuto un recente sviluppo.

Come riportato dal Corriere della Sera, il procuratore generale ha deciso di continuare le indagini del caso, con nuovi accertamenti nei confronti degli indagati. Ovviamente ci auguriamo che si vada il più a fondo possibile con questa spiacevole situazione professionale e che la giustizia faccia il suo corso nel modo più rapido e corretto possibile.