Caparezza – La Mia Parte Intollerante, testo e significato della canzone [VIDEO]

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L’introduzione al primo ritornello monta l’idea di un’esasperazione, quella provata dall’adolescente continuamente vessato dai coetanei, che potrebbe esplodere da un momento all’altro in una forma di violenza uguale e contraria. Capa inizia ad avvisare che “quando le palle si fanno cubiche”, inizia a tirare una brutta aria.

Il primo e il secondo refrain sono affidati a musicalità rilassanti e leggere, come se il protagonista si sforzasse di restare calmo. Anziché reagire, come dovrebbe, ammira “la sua parte intollerante”, cioè quella che vorrebbe ribellarsi ai bulli, come se ammirasse un quadro a una mostra. Ma questa calma non è destinata a durare.

“Trovo molto interessante
La mia parte intollerante
Che mi rende rivoltante
Tutta questa bella gente”

“A fianco al mio banco un hip-hoppettaro
Sniffa polvere da sparo
Dice che un tipo è capace per quanti buchi ha nel torace
Lo capisco ma preferisco Karol”

“Ha dischi di artisti muscolosi
Orgogliosi dei loro trascorsi malavitosi
Vanitosi ripresi con pose da bellicosi
Mentre io sono fiacco ed ho la mononucleosi”

Qui Capa prende posizione, come fa spesso, distanziandosi dai cliché della musica rap e della scena hip-hop, sia americana che nostrana. Il riferimento ai “buchi nel torace” potrebbe essere a 50 Cent come ai moltissimi rapper morti in circostanze violente, quali 2Pac e Notorious B.I.G.. Capa asserisce provocatoriamente di preferire “Karol”, cioè Papa Giovanni Paolo II: una figura più distante possibile da queste.

Nelle strofe successive Caparezza torna ancora sul tema della violenza, con colorite metafore (i bulli eccitati dai globuli rossi, cioè dal sangue, quanto Bela Lugosi, storico Dracula del grande schermo); nel contempo sottolinea e rimarca la sua debolezza in questo tipo di ambiente, così come la sua diversità e distanza dal cliché del “vero uomo”.

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“Studio in una classe di rissosi
Eccitati dai globuli rossi manco fossero Bela Lugosi
Tieni presente che sono commosso cerebralmente
Da gesti eccessivamente affettuosi”

“A 16 anni le opzioni sono due, visto che
O diventi pugile o diventi come me
Che sono debole, che non ho regole
Che ho roba demodè, che detesto il cliché

Infatti il suo personaggio si interessa di arte (Warhol) e letteratura (Wilde), non è alla moda, sostiene la comunità LGBTQ+ e in generale non risponde ai canoni del maschio alpha virile e tutto muscoli. In un ambiente come quello di questa scuola viene perciò, torniamo al punto, continuamente maltrattato e minacciato. Ma ovviamente non può durare.

Il secondo pre-ritornello sfrutta la particolarmente eloquente allegoria del Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Come sappiamo, l’uno era la versione rissosa e sgarbata dell’altro, debole e fiacco, al limite della mostruosità. Capa minaccia che se verrà provocato ancora “Mr. Hyde” potrà emergere, portando con sé una vendetta tremenda ed inaspettata.

“Dell’uomo che non deve chiedere mai
Dato che se non chiedi non sai
, dato
Che adoro Wharol e Wilde
Dato che se mi cerchi”

“Mi troverai nel viavai di un gay pride
Ma sappi che se mi provocherai sono guai
Dottor Jackill diventa Mr Hide
E t’ ammazza stecchito col Raid”

“Trovo molto interessante
La mia parte intollerante
Che mi rende rivoltante
Tutta questa bella gente”

“Cari professori miei, io vorrei
Che in giro ci fossero
Meno bulli del cazzo e più gay
Più dreadlock e meno Moncler
Più Stratocaster e meno DJ”

“Chiama la strega di Blair
Che ho un progetto in mente
Rimanere sempre adolescente”

Nelle ultime strofe si sente chiaramente montare la rabbia, di Caparezza come del personaggio da lui interpretato. Una rabbia che si lega a tematiche sociali e alla chiara preferenza di una cultura “alternativa” a quella allora percepita come “mainstream” (la chitarra Stratocaster, per esempio, simbolo della musica rock, contro l’elettronica commerciale dei DJ).

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Alla fine della canzone l’adolescente confessa: sono depresso. Anche i ragazzi di oggi ne saprebbero qualcosa, pure se forse per motivi diversi. Fatto sta che il nostro decide alla fine di sfogarsi una volta per tutte gettando la maschera e dicendo addio alla sua forzata calma. Ed ecco che l’ultimo ritornello esplode in un violento sfogo rock, che emana finalmente sofferenza e voglia di rivincita.

“Io sono molto calmo ma nella mente
Ho un virus latente incline ad azioni violente
Si sente sempre più spesso
Che sono un pazzo depresso”

“Meglio depressi che stronzi del tipo ‘me ne fotto’
Perché non dicono ‘io mi interesso’?
Che si inculino un cipresso, dunque
Tanto il mio destino è stare solo con chiunque
Alle bestie regalerò i miei sorrisi
Come Francesco d’Assisi e Pippi Calzelunghe”

“Trovo molto interessante
La mia parte intollerante”

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