Strofe: Pierangelo Bertoli – A muso duro, il significato della canzone

A muso duro di Pierangelo Bertoli è una continua stoccata all'industria musicale e una dichiarazione di poetica formidabile.

Pierangelo Bertoli; A muso duro
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Pierangelo Bertoli è stato un cantautore molto importante nella musica italiana dagli anni ’70 fino alla sua morte nel 2002. Il cantante di Sassuolo, anche se spesso meno citato di altri colleghi, ha saputo incidere profondamente nel panorama italiano, grazie ad uno stile diretto e sincero.

A muso duro è sicuramente la sua canzone più celebre e più spesso ricordata. Un brano che è un autentico sfogo verso l’industria musicale, di cui Bertoli rifiuta i metodi e le ipocrisie, nel suo stile franco e diretto.

Una canzone che ricordiamo ancora oggi con grande piacere, incisa ormai nel lontano 1979. A testimonianza della sua permanenza nella storia della musica c’è anche la recente cover nella serata dei duetti sanremese cantata da Sangiovanni e Fiorella Mannoia.

Ecco dunque il testo di A muso duro ed il suo significato.

Adesso che farò…

E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.

Bertoli inizia il brano con un dubbio. Quel “E adesso che farò” mostra il suo dubbio sul mestiere, ormai alla mercé di “artisti” e personaggi disprezzati dal cantante. Bertoli si trova a dover scegliere una strada, tra il vendersi e rimanere autentico. Sceglierà ovviamente la seconda.

Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario

Qui iniziano le stoccate ai colleghi (quantomeno a molti), che sarà tema centrale del resto del brano.

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

Nel famoso ritornello il cantautore scioglie gli eventuali dubbi sulla sua strada. Piuttosto che vendersi decide di cantare per strada (che qui è sinonimo di autenticità), a muso duro, senza alcuna paura.

Si descrive poi come un vero e proprio guerriero, ma senza armi e senza più una patria, esiliato (o auto-esiliato) dal mondo musicale contemporaneo tanto disprezzato. Il piede nel passato guarda alla tradizione musicale, mentre lo sguardo “dritto e aperto nel futuro” mostra la sua determinazione nella sua “guerra” personale.

Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perché volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.

Nella seconda strofa racconta i “mille viaggi nei deserti” soltanto per dire ciò che pensa, in riferimento alle tournée sfiancanti dei cantanti in giro per l’Italia.

Continua poi rincarando la dose sia verso i produttori (e, perché no, il pubblico), che chiedono di adeguare la sua musica ai “dosaggi esatti” e di vestirsi e comportarsi da “deficiente”, in una chiara stoccata ai cantanti di quegli anni.

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

Riempirò i bicchieri del mio vino

Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com’è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.

La terza strofa conferma la sua volontà di continuare per la sua strada ad ogni costo. Bertoli riempirà le coppe di chi vorrà con il suo vino (la sua musica), che potrà piacere o meno, ma ci invita comunque a berlo.

Finisce poi con il rivolgersi a chi “sa masturbarsi per il gusto”, il suo pubblico ideale, autentico, genuino e sincero come lui.

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

Bertoli chiude la canzone con un’ulteriore conferma delle sue intenzioni, ovvero di continuare a cantare le sue canzoni a chi vorrà ascoltare, senza alcun dubbio e senza alcun rimpianto alla fine dei suoi giorni.

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