Malenia e Miquella sembrerebbero essere i due contenitori perfetti per la Volontà Superiore. Sembrerebbero per l’appunto. Peccato però che Malenia è affetta dalla Marcescenza Scarlatta, una malattia incurabile da cui non si può guarire e i cui sintomi possono solo essere placati. Miquella invece, l’Empireo più forte, intelligente e carismatico, non cresce, destinato a rimanere bambino per sempre. Queste maledizioni sono probabilmente causate dallo stesso incesto che ha dato alla luce i due Empirei.
Marika è distrutta dal dolore, perde completamente la fiducia nella Volontà Superiore e inizia ad attuare il suo piano, il suo “colpo di stato”. Prima di procedere però con La Notte dei Neri Coltelli, l’evento cardine di tutta la storia di Elden Ring, dobbiamo fare un piccolo passo indietro nel tempo per parlarvi, finalmente, di Maliketh e della Gloam-Eyed Queen.
La Regina dall’Occhio Tetro e Maliketh
La Regina dall’Occhio Tetro è, come spiegato qualche riga sopra, un’empirea, in grado quindi di contenere l’influenza di una Divinità Esterna. Questa regina era un tempo in possesso della Runa della Morte, una delle Rune più forti dell’Elden Ring. Non è chiaro se sia stata la stessa Volontà Superiore a donare alla Gloam-Eyed la runa, o un’altra divinità esterna. Ciò che è certo invece è che questa misteriosa figura iniziò una caccia agli Dei (Spadone Deicida) insieme ai suoi Sacriderma per portare la morte fatidica nell’Interregno.
Marika è costretta a intervenire e per contrastarla decide di mandare la sua ombra, la sua protezione – come Blaidd per Ranni – Maliketh La Lama Nera, uno tra i personaggi migliori e meglio scritti per lore e storia di tutto Elden Ring. Dopo un sanguinoso scontro, Maliketh riesce a vincere e a impossessarsi così della runa che dona alla sua Regina.
Marika però decide di togliere la Runa della Morte dall’Anello Ancestrale e quindi dall’Interregno, nascondendola e affidandola proprio alla sua guardia del corpo. Senza la runa nell’equazione, ad ogni “morte” lo spirito di ogni essere prima di tornare al proprio corpo, passerà per l’Albero Madre. Questo processo permette alla Volontà Superiore di accrescere continuamente il suo potere.
La Notte Dei Neri Coltelli
Ritorniamo ora al paragrafo precedente dopo questo breve ma fondamentale excursus. Marika è dunque in crisi totale, senza fiducia nei confronti dell’Entità Divina che tanto le aveva promesso, fallendo però su ogni fronte. A questo punto l’Empirea decide di mettere in atto il suo piano: rompere in maniera definitiva i legami con la Volontà Superiore, uccidere l’Elden Beast e dominare l’Interregno. Per fare questo però ha bisogno di alleati, anche perché la fazione nemica non è sprovvista di valorosi guerrieri, Radagon e Radahn su tutti. Richiama i Senza Luce che aveva esiliato in precedenza e gli affida il fabbro Hewg, il cui compito è quello di forgiare un’arma capace di ammazzare gli dei, e si allea con Ranni e Rikard.
La scelta di Ranni di appoggiare – temporaneamente – la matrigna è piuttosto comprensibile. Essendo la strega un’empirea, è un ottimo contenitore per la Volontà Superiore, è spiata costantemente dalle Due Dita e ha infine un destino predeterminato. Ranni però vuole seguire il volere della Luna Nera e creare con questa Entità un nuovo inizio per l’Interregno. Per svincolarsi dalla divinità nemica è necessario un sacrificio che richiede la Runa della Morte per uccidere il suo corpo e liberarsi da ogni tipo di influenza.
Marika tradisce Maliketh, rivela a Ranni la posizione della runa che viene quindi rubata dalla figlia di Rennala e Radagon. Ranni riesce così a infondere di morte le lame delle Assassine dei Neri Coltelli che uccidono Godwyn e nello stesso istante si toglie la vita. Il sacrificio è compiuto: Ranni muore nel corpo ma il suo spirito, che trova nuova dimora in una bambola con le fattezze della sua mentore, permane; Godwyn muore nell’anima ma il suo corpo, che viene sepolto alle radici dell’Albero Madre, permane. In merito a questo assassinio, non sappiamo con esattezza se fosse previsto o meno da Marika. Conosciamo però la regina come una fredda calcolatrice per la quale tutti sono sacrificabili nel raggiungimento del suo piano.
L’Era della Disgregazione
Durante la Notte dei Neri Coltelli accade un altro fatto di proporzioni bibliche che dà il via ad una vera e propria guerra tra fazioni. Marika infatti, spezza l’Elden Ring con il martello di Radagon, rendendo vano ogni tentativo della sua altra metà di ricostruirlo. Inizia l’Era della Disgregazione durante la quale ogni singolo personaggio dell’Interregno inizia a curarsi solo dei propri interessi con l’unico obiettivo di impossessarsi dell’Anello Ancestrale.
Abbiamo Marika – la cui unica speranza sono ormai i Senza Luce – che per il suo tradimento viene rinchiusa nell’Albero Madre dalla Volontà Superiore che può contare sui suoi fedeli servitori quali Radagon e Radahn. Ranni invece, ottenuta la Runa della Morte, tradisce la regina per proseguire nel suo piano di eliminare l’Ordine Aureo.
Morgott, libero finalmente da ogni catena e unico figlio della progenie divina ancora benedetto dalla Grazia, decide di seguire lo stesso percorso che intraprenderà poi il nostro Senza Luce per diventare Lord Ancestrale. Rikard infine, per uccidere tutte le divinità presenti nel mondo, si lega per sempre ad un Serpente Divoratore che gli garantirà non solo la vita eterna ma anche la possibilità di assorbire valorosi guerrieri per diventare sempre più forte.
“My brother will keep his promise. He possesses the wisdom, the allure, of a god. He is the most fearsome Empyrean of all.”“Mio fratello manterrà la sua promessa. Possiede la saggezza e il fascino di un dio. E’ l’Empireo più temibile di tutti.” – Malenia.
Miquella è, fra tutti i personaggi incontrati, il più potente e intelligente di tutti. Nell’incertezza che domina l’Interregno, decide di sfruttare tutti i suoi poteri per liberarsi dell’Ordine Aureo e creare il suo regno insieme alla sorella, curandola anche dalla Marcescenza Scarlatta. C’è solo un problema. Come abbiamo spiegato, Miquella è destinato a rimanere bambino. Il figlio di Radagon e Marika deve quindi trovare una soluzione a questo impedimento se vuole realizzare il suo piano. Miquella allora ruba un seme dell’Erdtree e raggiunge un luogo isolato, molto difficile da trovare (l’Albero di Miquella); entra nel seme per maturare insieme all’albero e accelerare il suo processo di crescita per diventare una divinità.
Malenia nel frattempo sposa il piano del gemello e, per aiutarlo, inizia ad affrontare i numerosi rivali con l’unico fine di ottenere l’Elden Ring. Affronta prima Godrick che viene spazzato via e a seguire il Generale Radahn. Lo scontro sembra non avere né vincitori né vinti e l’unico modo per Malenia di sconfiggere il Flagello Celeste è quello di sbocciare. L’Empirea sboccia e la Marcescenza Scarlatta invade Caelid condannando Radahn a un’esistenza di dannazione.
A battaglia conclusa, Malenia raggiunge l’Albero di Miquella e perde i sensi, entrando in un lungo sonno. Interviene Mohg che, durante la sua segregazione, ha incontrato una divinità, La Madre del Sangue. Questa gli promette poteri illimitati incoronandolo Signore del Sangue. A questo punto il nuovo Lord ruba il bozzolo di Miquella e lo porta nel suo regno nel tentativo di accelerare la sua maturazione nutrendolo di sangue e creare con lui una nuova dinastia (Mohg era innamorato dell’Empireo che è sia un infante che fratellastro dell’Omen). Un processo che riesce a metà perché Miquella cresce, rimanendo tuttavia incosciente. – La spiegazione dei finali di Elden Ring prosegue a pagina 3 –