Una vicenda davvero assurda che coinvolge due amici, Paperino e la sua 313
Un esempio di scherzo davvero “sfuggito di mano”, che ha portato ad un procedimento penale e alla fine di un’amicizia. E Paperino che cosa c’entra? Andiamo per gradi. Tutto è iniziato nel 2013, quando un operaio di Cremona di nome Fabrizio ha deciso di far abbonare un amico, Stefano, ad una rivista di nome Disney 313.
L’avrete indovinato, la rivista è dedicata all’universo di Paperino e alla sua storica automobile, il classico macinino che tutti noi abbiamo imparato a conoscere così bene da piccoli. Ricevuto il primo numero di Disney 313, Stefano ha pensato ad una truffa e ha presentato denuncia contro ignoti.
La Guardia di Finanza è risalita in fretta a Fabrizio, che ha dovuto versare all’amico (ormai ex) un risarcimento di mille euro. Ma è solo l’inizio, perché per difendersi dalla denuncia Fabrizio ha dovuto cercare un avvocato e non potendoselo permettere ha aveva presentato istanza di gratuito patrocinio.
Nel farlo però non ha segnalato tutte le sue attività come operaio (tre), ma solo due: con tre non avrebbe avuto diritto al patrocinio gratuito. Risultato: accusa di autocertificazione falsificata. Ad un primo patteggiamento con risarcimento di altri 600 euro e tre mesi di reclusione con pena sospesa, il GIP ha quindi sostituito una bella condanna per dieci mesi.
Essendo stato condannato precedentemente a tre mesi Fabrizio non ha avuto diritto alla condizionale, come stabilito in Corte d’Appello e poi in Cassazione. Ma infine l’avvocato, Santo Maugeri, è riuscito a tramutare la pena in lavori di pubblica utilità , per cui Fabrizio è libero ma alla fine di una vicenda davvero assurda. “Non mi do pace. Per quello scherzo che ritenevo innocuo, mi è capitato tutto questo. Mi dispiace“.
Fonte: La Repubblica